Trai degli Antichi Lavatoi a Sant'Ermo di Casciana Terme con 4 nostri alfieri nel racconto di Conti.
21-05-2023 20:25 - Mondo Trail, Ultra, Sky ed Extreme!
Via, la mezza di lucca è finita, senza un tempone ma contento della mia tenuta in gara, e adesso..?
Vabbè dai, ci sono tutte le gare estive del criterium, la notte dei giganti e altre eventuali che interverranno.
Poi, in una chat whatsapp vedo un cenno sul...(voce narrante profonda e cavernosa) "il trail degli antichi lavatoi", gara di cui avevo gia visto dei cenni sui social gli anni scorsi.
Subito si accende un'interesse, rimango in stand-by qualche giorno meditando se "mi iscrivo, non mi iscrivo", ma mi sa che la decisione è gia stata presa, poi è anche vicinissima, Sant'Ermo, vicino ma sconosciuto, ..devo andare su googlemap per capire dove esattemente sia.
Sulla chat del gruppo un'altro di noi si mostra interessato, Lorenzo.
Penso "mi regalo un giochino!", dai come comprare il biglietto a mirabilandia e farsi trasportare dal divertimento. Mi frego gia le mani. Mi iscrivo.
In questo periodo di frequente variabilità atmosferica, la mattina dell'evento il tempo ci è clemente, anzi è proprio una bella giornata, in cuor mio speravo fosse un pò piovigginosa per tenerci freschi, ma dai sarà bella e fresca lo stesso, si corre in natura e fino al giorno prima ha piovuto!
Arrivato vado velocemente a prendere il pettorale, mi guardo in giro, di facce conosciute solo la Cettuzzi, vado a prepararmi.
Via un veloce riscaldamento, più che altro un risveglio muscolo-articolare, tanto -penso- mi riscaldo in gara, prendiamola con calma e divertiamoci.
All'arrivo in prepartenza, felicemente sorpreso vedo delle maglie rosse, allora ci sono anche altri roadrunner oltre Lorenzo Grifoni che avevo gia capito iscritto, Luigi Failla e Francesco Rubino, ci compattiamo subito, foto di rito e di li a poco il via.
I primi metri non ricordo neanche se in salita o meno, solo dopo poco eccoci gia in salita su asfalto, riconosco solo dopo che siam partiti troppo forte, la pendenza varia, la fatica inizia a venir fuori, arriva la prima discesa, cerco di tenere, ma dopo poco ai primi "tappi" inizio a lasciar andare, noto che raggiungo Marco Olmo, passando gli dico un sincero "grande Marco!".
Riprende l'alternanza delle pendenze, ri-inizia la salita, eccoci, sento che la mia autonomia di corsa in salita è gia abbastanza provata diciamo alla fine, guardo l'orologio siamo appena a 6km, andiamo bene!.
Si entra nei boschi, ad un certo punto su un bivio c'è una jeep, due si fermano chiedono e il tipo con una bottiglia grande d'acqua fornisce rinfrescamento, solo poi si realizza che era il primo ristoro (!!).
Da qui inizia la discesa più corposa e accidentata, guadagno diverse posizioni, usciamo su una strada bianca che poi diventa strada di campagna sotto il sole, violento arriva il caldo, le gambe iniziano a essere provate.
Arriviamo ad un tavolino da picnic adibito a ristoro, meno male, riempo la flask quasi finita, si riprende su asfalto, pochi tornanti poi strada bianca ed eccoci al 16°km alla "collina del silenzio" che più di una persona ha ribattezzato "delle imprecazioni", una pettatona da ramponi, organizzatori sadici!.
In cima un attimo di respiro, un appello alle ultime forze, dai che siamo quasi arrivati e poi non dovrebbero più esserci grandi salite, infatti anche se le gambe rispondono stancamente mi lancio ancora in discesa, infine eccoci all'unico antico lavatoio visto, ci passiamo in mezzo, ultimo strappo e siamo in paese, come sempre la cosa più bella..., il gonfiabile del traguardo, per chi fa la 42 è un controllo mediano, tanta ammirazione per loro.
La medaglia artigianale, dice e si vede, di materiale plastico messa al collo, che forse non vale la fatica, un ottimo panino al salame (ci fosse stato, visti i posti, mi sarei anche fermato per un piatto di non so cosa al ragù, accompagnato da del buon vino) e via si torna a casa
Partito per un giochino divertente, trovata un'esperienza splendida e anche una feroce faticata, ma d'altronde, noi disagiati, se 'un si patisce 'un ci si diverte.
Fonte: Maurizio Conti
Vabbè dai, ci sono tutte le gare estive del criterium, la notte dei giganti e altre eventuali che interverranno.
Poi, in una chat whatsapp vedo un cenno sul...(voce narrante profonda e cavernosa) "il trail degli antichi lavatoi", gara di cui avevo gia visto dei cenni sui social gli anni scorsi.
Subito si accende un'interesse, rimango in stand-by qualche giorno meditando se "mi iscrivo, non mi iscrivo", ma mi sa che la decisione è gia stata presa, poi è anche vicinissima, Sant'Ermo, vicino ma sconosciuto, ..devo andare su googlemap per capire dove esattemente sia.
Sulla chat del gruppo un'altro di noi si mostra interessato, Lorenzo.
Penso "mi regalo un giochino!", dai come comprare il biglietto a mirabilandia e farsi trasportare dal divertimento. Mi frego gia le mani. Mi iscrivo.
In questo periodo di frequente variabilità atmosferica, la mattina dell'evento il tempo ci è clemente, anzi è proprio una bella giornata, in cuor mio speravo fosse un pò piovigginosa per tenerci freschi, ma dai sarà bella e fresca lo stesso, si corre in natura e fino al giorno prima ha piovuto!
Arrivato vado velocemente a prendere il pettorale, mi guardo in giro, di facce conosciute solo la Cettuzzi, vado a prepararmi.
Via un veloce riscaldamento, più che altro un risveglio muscolo-articolare, tanto -penso- mi riscaldo in gara, prendiamola con calma e divertiamoci.
All'arrivo in prepartenza, felicemente sorpreso vedo delle maglie rosse, allora ci sono anche altri roadrunner oltre Lorenzo Grifoni che avevo gia capito iscritto, Luigi Failla e Francesco Rubino, ci compattiamo subito, foto di rito e di li a poco il via.
I primi metri non ricordo neanche se in salita o meno, solo dopo poco eccoci gia in salita su asfalto, riconosco solo dopo che siam partiti troppo forte, la pendenza varia, la fatica inizia a venir fuori, arriva la prima discesa, cerco di tenere, ma dopo poco ai primi "tappi" inizio a lasciar andare, noto che raggiungo Marco Olmo, passando gli dico un sincero "grande Marco!".
Riprende l'alternanza delle pendenze, ri-inizia la salita, eccoci, sento che la mia autonomia di corsa in salita è gia abbastanza provata diciamo alla fine, guardo l'orologio siamo appena a 6km, andiamo bene!.
Si entra nei boschi, ad un certo punto su un bivio c'è una jeep, due si fermano chiedono e il tipo con una bottiglia grande d'acqua fornisce rinfrescamento, solo poi si realizza che era il primo ristoro (!!).
Da qui inizia la discesa più corposa e accidentata, guadagno diverse posizioni, usciamo su una strada bianca che poi diventa strada di campagna sotto il sole, violento arriva il caldo, le gambe iniziano a essere provate.
Arriviamo ad un tavolino da picnic adibito a ristoro, meno male, riempo la flask quasi finita, si riprende su asfalto, pochi tornanti poi strada bianca ed eccoci al 16°km alla "collina del silenzio" che più di una persona ha ribattezzato "delle imprecazioni", una pettatona da ramponi, organizzatori sadici!.
In cima un attimo di respiro, un appello alle ultime forze, dai che siamo quasi arrivati e poi non dovrebbero più esserci grandi salite, infatti anche se le gambe rispondono stancamente mi lancio ancora in discesa, infine eccoci all'unico antico lavatoio visto, ci passiamo in mezzo, ultimo strappo e siamo in paese, come sempre la cosa più bella..., il gonfiabile del traguardo, per chi fa la 42 è un controllo mediano, tanta ammirazione per loro.
La medaglia artigianale, dice e si vede, di materiale plastico messa al collo, che forse non vale la fatica, un ottimo panino al salame (ci fosse stato, visti i posti, mi sarei anche fermato per un piatto di non so cosa al ragù, accompagnato da del buon vino) e via si torna a casa
Partito per un giochino divertente, trovata un'esperienza splendida e anche una feroce faticata, ma d'altronde, noi disagiati, se 'un si patisce 'un ci si diverte.
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Qui in fondo la classifica della 21 k che accompagnava la 13 e 41 km.
Fonte: Maurizio Conti
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