Mezzamaratona di Monza nel racconto di Francesco Fabbri, con PB....
24-10-2023 21:31 - Eventi a cui partecipiamo
Autodromo nazionale di Monza 22.10.2023
Sono passati 23 mesi da quando ho ripreso con la mia grande passione per il podismo. Grazie all'invito provocazione della mia amica Vanessa Bertagna, nel dicembre 2021, in occasione della maratona di Pisa, decido di improvvisare una mezza maratona senza molta preparazione atletica e psicologica, solo per farle compagnia e per scommettere contro me stesso di chiuderla in 2 ore. Pochi allenamenti, qualche lezione di corsa con il corso organizzato dal Pisa Road Runner Club, i consigli e la supervisione di Giusy Bari, Paola Grassini, Max Sodano, Graziano Cassi, Antonio Solano, super presidente Andrea Maggini, Carfi (i grave) Davide... e tutti gli altri runner dei vari gruppi guidati, sopra tutti da Gennaro e Antonio, l'acquisto di un paio di scarpe nel negozio dove lavora la mia amica Francesca Caroti Ghelli e via a macinare chilometri. La prima mezza non si scorda mai ed infatti non la dimenticano neanche le mie ginocchia visto il ruzzolone al k. 18... La portiamo a casa in poco meno di due ore e lì capisco che siamo destinati ad altri traguardi: Vanessa ai suoi trail e ultramaratone con dislivelli da capogiro, oltre alla partecipazione alla maratona di NY, io a fissare nuovi appuntamenti con la storia. La storia siamo noi, cantava De Gregori... la storia narra di un giovane 26 enne che nel 1998, senza chitarra né pianoforte sulla spalla, si improvvisava maratoneta e chiudeva la 4 edizione della maratona di Roma in 3.46.00 circa. L'obbiettivo 25 anni dopo è stato quello di correrla di nuovo con lo stesso tempo, operazione riuscita solo a metà, correre la 28 edizione è cosa fatta ma il tempo complice un insieme di cose si è fermato a 4.00.07, nonostante l'emozione, lo spettacolo e la gioia dell'impresa fatta, non poteva finire lì. Questo amore appena rinato non può finire così... E allora è bene ricordare che prima di Roma 2023 ho calpestato i 21 km di Prato (coscienza di dover lavorare tanto), Lucca (un primo piccolo trionfo), Pisa (la vera mezza maratona), Livorno, San Miniato, di nuovo Prato, Lucca e Pisa (in occasione degli 850 anni della Torre pendente) in un crescendo di emozioni, allenamenti e miglioramenti. Grazie a vecchie e nuove conoscenze, grandi campionesse e campioni che superano ogni genere di difficoltà, cito per tutti Donato e Gianna... Gente tranquilla che lavora sui propri limiti, che affronta lo sport con la giusta tensione e con ben più di un sorriso, Angela e Andrea Canale, Marco Fiore e Tommaso, Marco Salvatici e Silvia, Raffaela e Pietro... ... ... scusate se dimentico qualcuno. Le amicizie esterne/interne cito ad esempio Riccardo e Nicola, Sara e Tommaso; Alessandro il number one... che aiutano a crescere aldilà dei colori sociali e creano nuove "contaminazioni" dal nuoto alla corsa, dalla corsa allo swimrun, dal duatlhon al triathlon... per la gioia negli occhi del nostro presidente... E così da un sogno a un progetto sono arrivato a Monza, a 21k dalla via che mi ha visto crescere, 21k vorrà dire qualcosa... Qui nel circuito di formula 1, ho corso la mia Decima mezza maratona della mia seconda vita da runner. Ad ogni chilometro ho sorriso, come mi ha insegnato il mio grande amico e filosofo Antonio Marini, ho spinto sulle mie ginocchia affaticate perché volevo mantenere la promessa di indossare la maglia Todoroki all'arrivo con un nuovo personal best. Lo dovevo agli Amici: Claudio A-cap; Carlino Primiero; Giulio Sanner, al Maestro e al Liga Apache Donato che in questi mesi di polemiche assurde mi hanno sempre sostenuto, consigliato e voluto bene. Per di più sabato al ritiro del pacco gara ho potuto abbracciare uno dei miei cugini, Anselmo che corre per l'atletica "La Michetta" e con il quale ci siamo dati appuntamento al 26 novembre giorno in cui correremo insieme la mezza di Milano (nella mia città dove si va sempre di corsa) e dove andrò, forse, con l'altro Carfi (i grave). L'emozione del giorno prima della gara l'ho condivisa con i miei figli e con la mia meravigliosa moglie, Deborah che sta iniziando ad appassionarsi alla corsa che tanto odiava, anche grazie al corso per neo runners organizzato dalla nostra società. Attenzione perché è già scesa vicino ai 6' al km... la ragazza si farà, anche se ha le scarpe strette, questo altr'anno correrà... Il giorno della decima mezza maratona nasce con un tempo incerto ma che promette di volgere al bello. Raggiungiamo di buon ora la zona cambio e scattano tutti gli ormai consueti rituali: capatina in bagno; scelta della tenuta da gara (opto per la canottiera e faccio molto bene); scelta delle scarpe (ho le collaudate Mizuno Skyrise 03 con suola ormai ultra liscia, diciamo gomma slick visto che siamo sul circuito di F1 ma anche le Mizuno Skyrise 02 con le quali ho ricominciato con un grip ancora buono) visto che non piove e che la pista non sembra scivolosa mi affido alle collaudate Mizuno modello ruota slick (promettendo che sarà per loro l'ultimo sforzo)... Saluto Deborah, carico il nuovo marsupio con barrette, zuccheri e gel, mi avvio alla griglia di mia spettanza, la n.3... Lo speaker annuncia dieci minuti di ritardo, la musica se li porta via veloci, con lo sguardo cerco ed individuo i pacer da 1.50, un pensiero va a Vittorio, Andrea e Ilaria compagni di preparazione a distanza... Sono pacer "ecofriendly" non hanno palloncini colorati ma vestono una canottiera arancione con all'interno una non grande bandierina, per di più non sono dei giganti... Si accendono le luci rosse, come nella partenza di un gran premio di formula uno: una, due, tre, quattro e cinque luci rosse e al loro spegnimento scatta il VIA! Mi trovo imbottigliato tra la gente, non è un avvio sprint, ci sono anche i partecipanti alla 5, alla 10 e alla 30k. Con lo sguardo osservo il movimento dei pacer e passo sopra il lettore del chip ben 53" dopo il via... c'è proprio un fiume di gente... Dopo qualche chilometro eccomi nel gruppo del 1.50 e mi sento benone, lasciamo l'autodromo ed iniziamo a girare nel fantastico parco di Monza... Molte le similitudini con Pisa e San Rossore, ci sono dei tratti da fare in entrambe le direzioni, ci sono pozzanghere e radici sporgenti pericolose, ci sono persone, biciclette e bambini che attraversano perché vogliono godersi la bella giornata e la tranquillità del parco. Corro chilometri e i pensieri sono leggeri, le gambe girano bene, gli integratori e il ghiaccio dei giorni precedenti alla gara hanno dato effetti positivi... Siamo all'altezza del decimo chilometro, mi sembra di scorgere poco più avanti altri pacer, li associo a quelli che guidano il gruppo del 1.45 provo a prenderli, voglio prenderli, volo a prenderli... Due chilometri a tutta e li raggiungo, non sono pacer bensì fanno parte di una squadra con le maglie arancioni. Ed ora? Mi volto e il mio precedente gruppo è troppo distaccato, quindi rifiato, ragiono e corro un kilometro un poco più lento... mi rigenero e mangio la mia barretta stopposa al cioccolato che a fatica riesco a deglutire... Poi uno sguardo all'orologio e riparto di 3k in 3k, prima al 15, poi al 18 ed infine al 21... Nonostante l'ultima, fantastica ma impervia, data l'inclinazione, curva parabolica sono a pochi secondi dal raggiungere il mio personale e allora raccolgo le poche energie rimaste e porto a casa altri 3 chilometri sotto i 5 minuti... Sono finalmente sul rettilineo finale, che emozione grande, immagini di vetture di F1 che mi tornano alla mente, immagini di trionfi di campioni, non mi devo distrarre devo allungare e fare attenzione al ticchettio dei passi di chi mi segue (come da insegnamento filosofico del Maestro), mi volto e sono tutti distanti, davanti a me c'è uno in difficoltà, allungo la falcata ma decido di risparmiarlo, mi chiamano dalla tribuna, mia moglie è lì che mi riprende con il telefonino, poco più avanti gli amici di sempre Alioscia e Monica venuti per vedere il mio arrivo al traguardo, un bacio al cielo, un pensiero e una dedica a Kristian (compagno di staffetta recentemente infortunato), le braccia larghe per l'ennesima vittoria. Sì perché essere un FINISHER è sempre e comunque una VITTORIA. Una vittoria personale, una vittoria dello sport, una vittoria di chi crede nello sport come miglioramento di vita. Ritiro la medaglia, anch'essa eco-friendly (di legno riciclato), passeggio laddove si effettuano i cambio gomme alle autovetture, lascio la pista e raggiungo moglie ed amici per poi andare a pranzare mangiando un ottimo risotto giallo alla monzese. Assolutamente meritato. Il cronometro si è fermato esattamente a 1.46.00 nuovo PB. Ed ora? Dieci mezze maratone posson bastare? Assolutamente no! Ho già programmato la mezza di Milano, la maratona di Lanzarote (2 dicembre) e la maratona di Milano (7 aprile)... Perché quel matto mi conosce ed ha detto una cosa vera, dieci mezze maratone per me ma io muoio per te... E quel "te" è sicuramente il personale nella distanza regina. Lo troverò alle Canarie, non saprei... Certamente ci arriverò più preparato grazie al quaderno degli allenamenti e ai tanti suggerimenti, certamente incontrerò i miei grandi amici Bruno e Paola, certamente sarà una bella vacanza... e poi vedremo! E ovviamente quel "te" parafrasando non può che avere un solo nome Deborah che mi accompagnerà e forse un giorno correrà la sua prima mezza maratona... I sogni son desideri... Lasciatemi sognare!
Fonte: Francesco Fabbri
Sono passati 23 mesi da quando ho ripreso con la mia grande passione per il podismo. Grazie all'invito provocazione della mia amica Vanessa Bertagna, nel dicembre 2021, in occasione della maratona di Pisa, decido di improvvisare una mezza maratona senza molta preparazione atletica e psicologica, solo per farle compagnia e per scommettere contro me stesso di chiuderla in 2 ore. Pochi allenamenti, qualche lezione di corsa con il corso organizzato dal Pisa Road Runner Club, i consigli e la supervisione di Giusy Bari, Paola Grassini, Max Sodano, Graziano Cassi, Antonio Solano, super presidente Andrea Maggini, Carfi (i grave) Davide... e tutti gli altri runner dei vari gruppi guidati, sopra tutti da Gennaro e Antonio, l'acquisto di un paio di scarpe nel negozio dove lavora la mia amica Francesca Caroti Ghelli e via a macinare chilometri. La prima mezza non si scorda mai ed infatti non la dimenticano neanche le mie ginocchia visto il ruzzolone al k. 18... La portiamo a casa in poco meno di due ore e lì capisco che siamo destinati ad altri traguardi: Vanessa ai suoi trail e ultramaratone con dislivelli da capogiro, oltre alla partecipazione alla maratona di NY, io a fissare nuovi appuntamenti con la storia. La storia siamo noi, cantava De Gregori... la storia narra di un giovane 26 enne che nel 1998, senza chitarra né pianoforte sulla spalla, si improvvisava maratoneta e chiudeva la 4 edizione della maratona di Roma in 3.46.00 circa. L'obbiettivo 25 anni dopo è stato quello di correrla di nuovo con lo stesso tempo, operazione riuscita solo a metà, correre la 28 edizione è cosa fatta ma il tempo complice un insieme di cose si è fermato a 4.00.07, nonostante l'emozione, lo spettacolo e la gioia dell'impresa fatta, non poteva finire lì. Questo amore appena rinato non può finire così... E allora è bene ricordare che prima di Roma 2023 ho calpestato i 21 km di Prato (coscienza di dover lavorare tanto), Lucca (un primo piccolo trionfo), Pisa (la vera mezza maratona), Livorno, San Miniato, di nuovo Prato, Lucca e Pisa (in occasione degli 850 anni della Torre pendente) in un crescendo di emozioni, allenamenti e miglioramenti. Grazie a vecchie e nuove conoscenze, grandi campionesse e campioni che superano ogni genere di difficoltà, cito per tutti Donato e Gianna... Gente tranquilla che lavora sui propri limiti, che affronta lo sport con la giusta tensione e con ben più di un sorriso, Angela e Andrea Canale, Marco Fiore e Tommaso, Marco Salvatici e Silvia, Raffaela e Pietro... ... ... scusate se dimentico qualcuno. Le amicizie esterne/interne cito ad esempio Riccardo e Nicola, Sara e Tommaso; Alessandro il number one... che aiutano a crescere aldilà dei colori sociali e creano nuove "contaminazioni" dal nuoto alla corsa, dalla corsa allo swimrun, dal duatlhon al triathlon... per la gioia negli occhi del nostro presidente... E così da un sogno a un progetto sono arrivato a Monza, a 21k dalla via che mi ha visto crescere, 21k vorrà dire qualcosa... Qui nel circuito di formula 1, ho corso la mia Decima mezza maratona della mia seconda vita da runner. Ad ogni chilometro ho sorriso, come mi ha insegnato il mio grande amico e filosofo Antonio Marini, ho spinto sulle mie ginocchia affaticate perché volevo mantenere la promessa di indossare la maglia Todoroki all'arrivo con un nuovo personal best. Lo dovevo agli Amici: Claudio A-cap; Carlino Primiero; Giulio Sanner, al Maestro e al Liga Apache Donato che in questi mesi di polemiche assurde mi hanno sempre sostenuto, consigliato e voluto bene. Per di più sabato al ritiro del pacco gara ho potuto abbracciare uno dei miei cugini, Anselmo che corre per l'atletica "La Michetta" e con il quale ci siamo dati appuntamento al 26 novembre giorno in cui correremo insieme la mezza di Milano (nella mia città dove si va sempre di corsa) e dove andrò, forse, con l'altro Carfi (i grave). L'emozione del giorno prima della gara l'ho condivisa con i miei figli e con la mia meravigliosa moglie, Deborah che sta iniziando ad appassionarsi alla corsa che tanto odiava, anche grazie al corso per neo runners organizzato dalla nostra società. Attenzione perché è già scesa vicino ai 6' al km... la ragazza si farà, anche se ha le scarpe strette, questo altr'anno correrà... Il giorno della decima mezza maratona nasce con un tempo incerto ma che promette di volgere al bello. Raggiungiamo di buon ora la zona cambio e scattano tutti gli ormai consueti rituali: capatina in bagno; scelta della tenuta da gara (opto per la canottiera e faccio molto bene); scelta delle scarpe (ho le collaudate Mizuno Skyrise 03 con suola ormai ultra liscia, diciamo gomma slick visto che siamo sul circuito di F1 ma anche le Mizuno Skyrise 02 con le quali ho ricominciato con un grip ancora buono) visto che non piove e che la pista non sembra scivolosa mi affido alle collaudate Mizuno modello ruota slick (promettendo che sarà per loro l'ultimo sforzo)... Saluto Deborah, carico il nuovo marsupio con barrette, zuccheri e gel, mi avvio alla griglia di mia spettanza, la n.3... Lo speaker annuncia dieci minuti di ritardo, la musica se li porta via veloci, con lo sguardo cerco ed individuo i pacer da 1.50, un pensiero va a Vittorio, Andrea e Ilaria compagni di preparazione a distanza... Sono pacer "ecofriendly" non hanno palloncini colorati ma vestono una canottiera arancione con all'interno una non grande bandierina, per di più non sono dei giganti... Si accendono le luci rosse, come nella partenza di un gran premio di formula uno: una, due, tre, quattro e cinque luci rosse e al loro spegnimento scatta il VIA! Mi trovo imbottigliato tra la gente, non è un avvio sprint, ci sono anche i partecipanti alla 5, alla 10 e alla 30k. Con lo sguardo osservo il movimento dei pacer e passo sopra il lettore del chip ben 53" dopo il via... c'è proprio un fiume di gente... Dopo qualche chilometro eccomi nel gruppo del 1.50 e mi sento benone, lasciamo l'autodromo ed iniziamo a girare nel fantastico parco di Monza... Molte le similitudini con Pisa e San Rossore, ci sono dei tratti da fare in entrambe le direzioni, ci sono pozzanghere e radici sporgenti pericolose, ci sono persone, biciclette e bambini che attraversano perché vogliono godersi la bella giornata e la tranquillità del parco. Corro chilometri e i pensieri sono leggeri, le gambe girano bene, gli integratori e il ghiaccio dei giorni precedenti alla gara hanno dato effetti positivi... Siamo all'altezza del decimo chilometro, mi sembra di scorgere poco più avanti altri pacer, li associo a quelli che guidano il gruppo del 1.45 provo a prenderli, voglio prenderli, volo a prenderli... Due chilometri a tutta e li raggiungo, non sono pacer bensì fanno parte di una squadra con le maglie arancioni. Ed ora? Mi volto e il mio precedente gruppo è troppo distaccato, quindi rifiato, ragiono e corro un kilometro un poco più lento... mi rigenero e mangio la mia barretta stopposa al cioccolato che a fatica riesco a deglutire... Poi uno sguardo all'orologio e riparto di 3k in 3k, prima al 15, poi al 18 ed infine al 21... Nonostante l'ultima, fantastica ma impervia, data l'inclinazione, curva parabolica sono a pochi secondi dal raggiungere il mio personale e allora raccolgo le poche energie rimaste e porto a casa altri 3 chilometri sotto i 5 minuti... Sono finalmente sul rettilineo finale, che emozione grande, immagini di vetture di F1 che mi tornano alla mente, immagini di trionfi di campioni, non mi devo distrarre devo allungare e fare attenzione al ticchettio dei passi di chi mi segue (come da insegnamento filosofico del Maestro), mi volto e sono tutti distanti, davanti a me c'è uno in difficoltà, allungo la falcata ma decido di risparmiarlo, mi chiamano dalla tribuna, mia moglie è lì che mi riprende con il telefonino, poco più avanti gli amici di sempre Alioscia e Monica venuti per vedere il mio arrivo al traguardo, un bacio al cielo, un pensiero e una dedica a Kristian (compagno di staffetta recentemente infortunato), le braccia larghe per l'ennesima vittoria. Sì perché essere un FINISHER è sempre e comunque una VITTORIA. Una vittoria personale, una vittoria dello sport, una vittoria di chi crede nello sport come miglioramento di vita. Ritiro la medaglia, anch'essa eco-friendly (di legno riciclato), passeggio laddove si effettuano i cambio gomme alle autovetture, lascio la pista e raggiungo moglie ed amici per poi andare a pranzare mangiando un ottimo risotto giallo alla monzese. Assolutamente meritato. Il cronometro si è fermato esattamente a 1.46.00 nuovo PB. Ed ora? Dieci mezze maratone posson bastare? Assolutamente no! Ho già programmato la mezza di Milano, la maratona di Lanzarote (2 dicembre) e la maratona di Milano (7 aprile)... Perché quel matto mi conosce ed ha detto una cosa vera, dieci mezze maratone per me ma io muoio per te... E quel "te" è sicuramente il personale nella distanza regina. Lo troverò alle Canarie, non saprei... Certamente ci arriverò più preparato grazie al quaderno degli allenamenti e ai tanti suggerimenti, certamente incontrerò i miei grandi amici Bruno e Paola, certamente sarà una bella vacanza... e poi vedremo! E ovviamente quel "te" parafrasando non può che avere un solo nome Deborah che mi accompagnerà e forse un giorno correrà la sua prima mezza maratona... I sogni son desideri... Lasciatemi sognare!
Francesco
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ndr: sogna caro Francesco sogna ... con quel tecnico che ti ritrovi il PB nella 21k era solo un piacevole 'gradino' veros il percorso di allenamento che ti sta indirizzando verso qualcosa di ancora importante ... :-) (the President)
Fonte: Francesco Fabbri
Potente