Mezza maratona di Pisa: la mia prima 21km e non pensavo fosse così bello....
17-10-2014 23:29 - Eventi a cui partecipiamo
12/10/14 una data all´apparenza banale, nessun evento storico, politico o sociale di rilevanza nazionale.. ma si, una data per me "storica" che difficilmente dimenticherò.
Tutto e´ cominciato circa 1 anno fa quando il mio ragazzo Federico mi incitava nell´andare a correre con lui, spronandomi nel farlo almeno 1 volta a settimana; ero restia e spesso mi arrabbiavo perché non trovavo soddisfazione nel farlo; dopotutto pensavo "cos´è correre?" Mettere un piede davanti all´altro e andare avanti spesso fino a che si può, mi dicevo..
Per una ex ballerina, che ha vissuto la sua vita di sacrificio, dedizione e passione, come potevo ritrovare nella "semplice" corsa le stesse emozioni, sensazioni che ho provato con la danza per una vita?!
Sono sempre stata convinta che le cose semplici non fossero così belle da ottenere quanto quelle difficili, che e´ proprio quando il gioco si fa duro che i veri duri cominciano a giocare(forse e´ per questo che sono diventata un medico e, spero, futuro pediatra) e che solo la perseveranza, l´impegno e la passione possano spingerci verso gli obiettivi più ambiziosi.
Banalizzavo la corsa e non riuscivo a sentirla mia, a viverla con la giusta anima e il giusto cuore, fino a che ho iniziato a sentire qualcosa di diverso, ad ascoltare la fatica, il mio corpo e me stessa, sia sola che in mezzo ad altri.
Vedevo che appena finita la mia corsa, non era solo il sorriso a rimanermi addosso ma tanta energia, tanto calore e tanta ....me stessa.
Ho iniziato a misurarmi, a mettermi alla prova, ad esercitarmi in qualcosa che avevo sempre sentito e visto come estraneo a me stessa e che adesso, invece, mi faceva semplicemente stare bene.
Sempre più mi sono spinta sentendo la voglia di correre che cresceva e che mi dava pace..
Fino ad andare ogni volta che riuscivo, ogni volta che avevo un buco tra l´ospedale e il resto..
Per riuscire a sentire quel "non so" che che ti lascia alla sua fine..
ed eccoci qua.. La data ufficiale e´ il 12 ottobre 2014: io Federico e lei.. nella sua maestosità di 21 km tutti d´un fiato, senza ma e senza se, con tanta preparazione dietro..
Tanta volontà.. Tanta fatica..
Ma mi sentivo che era il momento di scendere in strada e combattere..
La sera precedente non siamo usciti, cena adeguata, niente alcol o vino, riposo e nanna..
Per ricaricare il più possibile le batterie...
La sveglia presto per fare colazione e sistemarci.. E via pronti!!!
Siamo partiti e dopo un po d´attesa in macchina entrati a San Rossore, riscaldati e schierati con tutti i partecipanti, amici, conoscenti e non ci incoraggiamo a vicenda io e lui
Pieni di adrenalina ed emozione.. "Dai che ci si fa" si diceva..
E così come 2 bimbi difronte al luna Park siamo partiti ed e´ iniziato il nostro "primo" viaggio insieme.. Ogni metro, km, rettilineo e curva Federico non ha mai smesso di crederci e di credere anche in me.. Portandomi con lui e sostenendomi sempre.. Entrambi, ancora vergini di quest´esperienza, non sapevamo come sarebbe stato, nè andata, nè come si sarebbe conclusa..
Abbiamo preso un buon passo fin da subito, ci siamo avvicinati ad una lepre "il Moro" nel palloncino che aveva in mano c´era scritto 1h.50..
Beh potevamo provarci..
Avevamo l´obiettivo di stare sotto le 2h e quei palloncini gialli sembravano fare al caso nostro..noi 2 vicini .. I sali che sembravano oro prezioso, la città il calore della gente che ti guarda con occhi frammisti di ammirazione, incredulità e invidia..
Corriamo, corriamo e guardiamo i km che andando avanti diminuiscono via via..aumentando in noi le speranze di riuscita come sperato..
Arrivo al 12 km e il primo segno di difficoltà non tarda ad arrivare.. La testa mi fa male prendo una zolletta di zucchero perché capisco che non sono le gambe a farmi male ne è il fiato che manca, ma lo stress mentale probabilmente.. Non mi spavento, tengo duro e vado avanti confidando in quella immensa zolletta che si rivela fondamentale e ritrovo la giusta carica ripartendo meglio di prima..
E penso "ci sta".. Anche questo serve per arrivare a ciò che si vuole; ho capito che potevo farcela che non mi sarei arresa alle prime difficoltà e così e´ stato..
Arriviamo a San Rossore.. Federico con gli occhi felici di un bambino mi incita "dai amore e´ quasi fatta, sei bravissima".. Io con fatica stento a crederci ma non mollo e continuo a far girare le mie gambe che non si fermano..
Il traguardo e´ vicino, incontro Silvia, mia fedele compagna di corsa e compagna di squadra dei Pisa Road Runners.. Anche lei spinge, e continua la sua strada, con la sua passione e il suo impegno nella preparazione che l´hanno sempre contraddistinta.. Ci guardo e vedo che arriveremo entrambe in fondo e sono felice. Pochi metri all´arrivo vedo la gente e gli amici che mi salutano e fanno il tifo, mi carico per lo sprint finale e vedo Federico al traguardo ad aspettarmi, pochi scatti si e´ concesso alla fine senza me; più in forze che mai corro verso la fine e con tutte le energie rimaste esplodo in un salto verso lui.. E´ fatta, e´ finita, ho vinto..
Nessun premio,nessuna coppa, ma la sfida più bella: quella con me stessa...
Grazie in primis a Federico, per tutto ciò che ho già detto, a chi mi ha incitato ed aiutato come Andrea (Maggini) e il nostro gruppo di runners che non si sono mai negati nel darmi dritte e consigli e che amano, come me, questa cosa meravigliosa che e´ la corsa, e a chi mi ha "migliorata e aiutata" fin dai tempi più acerbi come Andrea (Guerrini) che con la sua preparazione tecnica e´ riuscito a farmi crescere,e ai miei fedeli compagni Silvia e Maurizio.
Fonte: Elisa Poggioni
Tutto e´ cominciato circa 1 anno fa quando il mio ragazzo Federico mi incitava nell´andare a correre con lui, spronandomi nel farlo almeno 1 volta a settimana; ero restia e spesso mi arrabbiavo perché non trovavo soddisfazione nel farlo; dopotutto pensavo "cos´è correre?" Mettere un piede davanti all´altro e andare avanti spesso fino a che si può, mi dicevo..
Per una ex ballerina, che ha vissuto la sua vita di sacrificio, dedizione e passione, come potevo ritrovare nella "semplice" corsa le stesse emozioni, sensazioni che ho provato con la danza per una vita?!
Sono sempre stata convinta che le cose semplici non fossero così belle da ottenere quanto quelle difficili, che e´ proprio quando il gioco si fa duro che i veri duri cominciano a giocare(forse e´ per questo che sono diventata un medico e, spero, futuro pediatra) e che solo la perseveranza, l´impegno e la passione possano spingerci verso gli obiettivi più ambiziosi.
Banalizzavo la corsa e non riuscivo a sentirla mia, a viverla con la giusta anima e il giusto cuore, fino a che ho iniziato a sentire qualcosa di diverso, ad ascoltare la fatica, il mio corpo e me stessa, sia sola che in mezzo ad altri.
Vedevo che appena finita la mia corsa, non era solo il sorriso a rimanermi addosso ma tanta energia, tanto calore e tanta ....me stessa.
Ho iniziato a misurarmi, a mettermi alla prova, ad esercitarmi in qualcosa che avevo sempre sentito e visto come estraneo a me stessa e che adesso, invece, mi faceva semplicemente stare bene.
Sempre più mi sono spinta sentendo la voglia di correre che cresceva e che mi dava pace..
Fino ad andare ogni volta che riuscivo, ogni volta che avevo un buco tra l´ospedale e il resto..
Per riuscire a sentire quel "non so" che che ti lascia alla sua fine..
ed eccoci qua.. La data ufficiale e´ il 12 ottobre 2014: io Federico e lei.. nella sua maestosità di 21 km tutti d´un fiato, senza ma e senza se, con tanta preparazione dietro..
Tanta volontà.. Tanta fatica..
Ma mi sentivo che era il momento di scendere in strada e combattere..
La sera precedente non siamo usciti, cena adeguata, niente alcol o vino, riposo e nanna..
Per ricaricare il più possibile le batterie...
La sveglia presto per fare colazione e sistemarci.. E via pronti!!!
Siamo partiti e dopo un po d´attesa in macchina entrati a San Rossore, riscaldati e schierati con tutti i partecipanti, amici, conoscenti e non ci incoraggiamo a vicenda io e lui
Pieni di adrenalina ed emozione.. "Dai che ci si fa" si diceva..
E così come 2 bimbi difronte al luna Park siamo partiti ed e´ iniziato il nostro "primo" viaggio insieme.. Ogni metro, km, rettilineo e curva Federico non ha mai smesso di crederci e di credere anche in me.. Portandomi con lui e sostenendomi sempre.. Entrambi, ancora vergini di quest´esperienza, non sapevamo come sarebbe stato, nè andata, nè come si sarebbe conclusa..
Abbiamo preso un buon passo fin da subito, ci siamo avvicinati ad una lepre "il Moro" nel palloncino che aveva in mano c´era scritto 1h.50..
Beh potevamo provarci..
Avevamo l´obiettivo di stare sotto le 2h e quei palloncini gialli sembravano fare al caso nostro..noi 2 vicini .. I sali che sembravano oro prezioso, la città il calore della gente che ti guarda con occhi frammisti di ammirazione, incredulità e invidia..
Corriamo, corriamo e guardiamo i km che andando avanti diminuiscono via via..aumentando in noi le speranze di riuscita come sperato..
Arrivo al 12 km e il primo segno di difficoltà non tarda ad arrivare.. La testa mi fa male prendo una zolletta di zucchero perché capisco che non sono le gambe a farmi male ne è il fiato che manca, ma lo stress mentale probabilmente.. Non mi spavento, tengo duro e vado avanti confidando in quella immensa zolletta che si rivela fondamentale e ritrovo la giusta carica ripartendo meglio di prima..
E penso "ci sta".. Anche questo serve per arrivare a ciò che si vuole; ho capito che potevo farcela che non mi sarei arresa alle prime difficoltà e così e´ stato..
Arriviamo a San Rossore.. Federico con gli occhi felici di un bambino mi incita "dai amore e´ quasi fatta, sei bravissima".. Io con fatica stento a crederci ma non mollo e continuo a far girare le mie gambe che non si fermano..
Il traguardo e´ vicino, incontro Silvia, mia fedele compagna di corsa e compagna di squadra dei Pisa Road Runners.. Anche lei spinge, e continua la sua strada, con la sua passione e il suo impegno nella preparazione che l´hanno sempre contraddistinta.. Ci guardo e vedo che arriveremo entrambe in fondo e sono felice. Pochi metri all´arrivo vedo la gente e gli amici che mi salutano e fanno il tifo, mi carico per lo sprint finale e vedo Federico al traguardo ad aspettarmi, pochi scatti si e´ concesso alla fine senza me; più in forze che mai corro verso la fine e con tutte le energie rimaste esplodo in un salto verso lui.. E´ fatta, e´ finita, ho vinto..
Nessun premio,nessuna coppa, ma la sfida più bella: quella con me stessa...
Grazie in primis a Federico, per tutto ciò che ho già detto, a chi mi ha incitato ed aiutato come Andrea (Maggini) e il nostro gruppo di runners che non si sono mai negati nel darmi dritte e consigli e che amano, come me, questa cosa meravigliosa che e´ la corsa, e a chi mi ha "migliorata e aiutata" fin dai tempi più acerbi come Andrea (Guerrini) che con la sua preparazione tecnica e´ riuscito a farmi crescere,e ai miei fedeli compagni Silvia e Maurizio.
Fonte: Elisa Poggioni