Selfie di Francesco alle Canarie
L´Aquila Bellinvia alla Transvulcania
12-05-2014 15:39 - Mondo Trail, Ultra, Sky ed Extreme!
TRANSVULCANIA
Las Cruz del Las Palmas (Arcipelago delle Canarie)
Ci sono gare e gare. Corriamo, arranchiamo, annaspiamo in acqua, sudiamo in bici, ma poi arriva il momento in cui alla parola GARA si deve per forza dare un altro significato. E allora ci sporgiamo dal nostro piccolo mondo di runner, come mettendo la testa fuori da un oblò, roteando il capo insicuri su quale sia la vera direzione verso cui osservare. Tartarughe, questo siamo come movenze e forse anche come abitus mentale, in confronto ad altri che ci sfrecciano accanto, vicini eppure imprendibili. Se è vero che noi "ragazzacci" assai in pace con la nostra testa e il nostro spirito, siamo visti come marziani sportivi dalla quasi totalità del popolo italiano (divanamente assoggettato al dio telecomando ), è pur vero che a nostra volta, vediamo come eroi invincibili alcuni atleti capaci di compiere imprese aliene al nostro agire.
L´idea di correre per 83 km coprendo un dislivello positivo ( e poi alla fine anche negativo ) di 4415 metri, tentando di sopravvivere alle avverse condizioni, alla fatica, al buio e alla solitudine non ci sfiora nemmeno, ed è così distante dal nostro sentire che riusciamo a malapena a provare un sentimento di ammirazione, subito scartato, quasi obnubilato, perché troppo elevato per le nostre ridotte vedute, i nostri ridotti sforzi sportivi. Indegni, questo siamo e ci sentiamo, di confrontarci con tali folli e generosi atleti. Ma fra loro, alcuni sono amici e allora vien fatto di seguirli, prima, durante e dopo. Come siamo distanti io e Francesco, io ad emozionarmi per il mio primo paio di scarpe da trail comprate a saldo in rete e lui che col sorriso sulle labbra ti racconta che va alle Canarie a fare un Trail, di quelli veri, e quindi con la T maiuscola. Distanti eppur vicini per il suo grande merito di essere normale e di considerare tutto fattibile e vivendo secondo la filosofia che una persona qualunque può fare qualunque cosa...
Guardo la classifica ed è una notizia scoprire che al traguardo di Fuencaliente, il mirabolante Kilian arriva "solo" secondo in poco più di 7 ore...
Mentre il primo, uno con 3 nomi ( e mi sia concesso con 4 palle...) chiude in 6 ore 55´ e 45"...
Ragioniamo: 83 km in circa 7 ore, ma con un dislivello positivo di 4415 metri... volete una media oraria? Non lo fate, sarebbe come una martellata sulle dita...
E il nostro Francesco, silenzioso e garbato, si piazza 706esimo assoluto e 78esimo di categoria. Appena torna, dirà che non è andato come voleva, che ha avuto freddo ( o caldo), che poteva fare meglio, che il maledetto ginocchio ha fatto le bizze in discesa, ma le sue, al contrario delle nostre, non sono scuse. Le impietose analisi del Bellinvia, lo rendono onesto nel´approccio alle sue ed altrui gare, lo rendono consapevole e razionale e tutto questo non sminuisce la grandezza del suo impegno, della sua impresa, anzi lo esaltano, perché lo umanizzano. Per ora, nell´attesa di un suo reportage e delle sue foto, il nostro abbraccio ed il nostro applauso, orgogliosi di averlo al fianco, come amico e come esempio.
Las Cruz del Las Palmas (Arcipelago delle Canarie)
Ci sono gare e gare. Corriamo, arranchiamo, annaspiamo in acqua, sudiamo in bici, ma poi arriva il momento in cui alla parola GARA si deve per forza dare un altro significato. E allora ci sporgiamo dal nostro piccolo mondo di runner, come mettendo la testa fuori da un oblò, roteando il capo insicuri su quale sia la vera direzione verso cui osservare. Tartarughe, questo siamo come movenze e forse anche come abitus mentale, in confronto ad altri che ci sfrecciano accanto, vicini eppure imprendibili. Se è vero che noi "ragazzacci" assai in pace con la nostra testa e il nostro spirito, siamo visti come marziani sportivi dalla quasi totalità del popolo italiano (divanamente assoggettato al dio telecomando ), è pur vero che a nostra volta, vediamo come eroi invincibili alcuni atleti capaci di compiere imprese aliene al nostro agire.
L´idea di correre per 83 km coprendo un dislivello positivo ( e poi alla fine anche negativo ) di 4415 metri, tentando di sopravvivere alle avverse condizioni, alla fatica, al buio e alla solitudine non ci sfiora nemmeno, ed è così distante dal nostro sentire che riusciamo a malapena a provare un sentimento di ammirazione, subito scartato, quasi obnubilato, perché troppo elevato per le nostre ridotte vedute, i nostri ridotti sforzi sportivi. Indegni, questo siamo e ci sentiamo, di confrontarci con tali folli e generosi atleti. Ma fra loro, alcuni sono amici e allora vien fatto di seguirli, prima, durante e dopo. Come siamo distanti io e Francesco, io ad emozionarmi per il mio primo paio di scarpe da trail comprate a saldo in rete e lui che col sorriso sulle labbra ti racconta che va alle Canarie a fare un Trail, di quelli veri, e quindi con la T maiuscola. Distanti eppur vicini per il suo grande merito di essere normale e di considerare tutto fattibile e vivendo secondo la filosofia che una persona qualunque può fare qualunque cosa...
Guardo la classifica ed è una notizia scoprire che al traguardo di Fuencaliente, il mirabolante Kilian arriva "solo" secondo in poco più di 7 ore...
Mentre il primo, uno con 3 nomi ( e mi sia concesso con 4 palle...) chiude in 6 ore 55´ e 45"...
Ragioniamo: 83 km in circa 7 ore, ma con un dislivello positivo di 4415 metri... volete una media oraria? Non lo fate, sarebbe come una martellata sulle dita...
E il nostro Francesco, silenzioso e garbato, si piazza 706esimo assoluto e 78esimo di categoria. Appena torna, dirà che non è andato come voleva, che ha avuto freddo ( o caldo), che poteva fare meglio, che il maledetto ginocchio ha fatto le bizze in discesa, ma le sue, al contrario delle nostre, non sono scuse. Le impietose analisi del Bellinvia, lo rendono onesto nel´approccio alle sue ed altrui gare, lo rendono consapevole e razionale e tutto questo non sminuisce la grandezza del suo impegno, della sua impresa, anzi lo esaltano, perché lo umanizzano. Per ora, nell´attesa di un suo reportage e delle sue foto, il nostro abbraccio ed il nostro applauso, orgogliosi di averlo al fianco, come amico e come esempio.
Fonte: Sercostanzo