4kMM: la descrizione del Guru F.Bellinvia a pochi km dall´arrivo...
08-09-2016 18:34 - Mondo Trail, Ultra, Sky ed Extreme!
Ora, con grande onore e grande merito, dopo un viaggio che posso solo cercare di immaginare, sta per arrivare a un traguardo veramente immenso. Uno dei suoi... Uno di quelli che – credo – ti lasciano un segno indelebile nell´anima. Roba definitiva, penso. Come una cicatrice nascosta, ricordo di immensa gioia e di parecchia sofferenza. Roba di cui essere orgogliosi per il resto dell´esistenza. Una passeggiata di appena 350 km; e, sommando tutte le salite e salitelle, le pettate e i non so quanti vertical... tipo più o meno quasi tre Everest; però partendo dal livello del mare... deh, se no son boni tutti...
Io l´ho conosciuto prima male e poi un po´ meglio. In totale l´ho conosciuto "un po´ "; però abbastanza, credo. Prima male e di vista, perché è il classico parente acquisito che ti ritrovi di striscio o di rimbalzo in quanto marito di una bis (o forse tris? Boh) cugina. E poi meglio: un po´ sui sentieri, un po´ sulla strada, un po´ in pista, eccetera. Due chiacchiere, due cazzate, qualche chilometro.
Sapevo chi era, che si chiama Francesco, che lo chiamano il Guru, e poi poco altro. Quando ti ritrovi faccia a faccia con uno che è veramente Born to Run (e te no) senti subito un po´ di differenza. La differenza che ci può essere tra un purosangue e un OGM. Non era diffidenza, anzi, era stima incondizionata sulla fiducia; ma osservata da lontano, e anche rispetto; forse un po´ di timore reverenziale. Ma, in buona sostanza, chi era il Guru? – boh? –, e chi lo conosceva? – io no! -. Di sicuro sapevo che era uno forte a bestia - si vedeva! -; con una evidente passione fuori dal comune.
Poi l´ho conosciuto meglio, tipo quando mi è capitato di frequentare posti simili; il Faeta, soprattutto. Il Trail dei Monti Pisani, il Vega 10, il Vertical Faeta eccetera. E poi quando mi ci sono ritrovato a dividere casa per pochi giorni insieme ad altri improbabili personaggi che, di ordinario (banale, prevedibile, protocollare, scontato, omologato), non hanno proprio niente. E poi - dopo – quando c´ho fatto insieme un viaggio di ritorno Cortina - Pisa memorabile: io ero sfatto dal sonno e dalla stanchezza ma nei momenti di lucidità mi ricordava "Milano – Roma", quella trasmissione in cui si ficcavano due sconosciuti in macchina a Milano e si mandavano a Roma; e, arrivati a Roma, a forza di chiacchiere e di cazzeggi, erano molto meno sconosciuti di prima. A dire il vero in questo caso, oltre alla stima, dovetti dargli anche fiducia incondizionata e poi anche il volante... perché, se era per me, mi sarei addormentato in autostrada rischiando il cappottamento. Quando poi, al mio risveglio, con la sincerità sua tipica e il sorriso da cappellaio matto, mi disse "meglio se ci fermiamo perché se no collasso anch´io... :-) "; così, a scanso di equivoci, ci si fermò e si fece merenda ghiozza a base di Magnum con le mandorle, caffè e Redbull a bestia. Merenda da tossici ma molto creativa.
Così ho conosciuto il Guru, il mio bis o tris cugino acquisto di rimbalzo.
E ultimamente (in questa ultima settimana) – come penso a tanti –, mi è capitato di pensare a lui; e anche di parlare di lui.
In due occasioni mi sono accorto di aver detto di pancia la stessa cosa a due persone diverse; più o meno questa...
"E´ il Guru... (con tutto quello che comporta essere il Guru: onore, merito, titoli, risultati, eccetera eccetera) ma ha anche una cosa che ogni tanto gli esce fuori, una cosa che forse hanno soprattutto i bambini: quella purezza e quell´entusiasmo di fronte alle sue imprese impossibili che, se la guardi bene, è gioia di vivere oppure vivere gioiosamente. Insomma è una cosa bella del Guru."; il Guru è il Guru, col suo modo di fare e di esistere, direi un portatore sano di felicità; un taciturno e riservato trasmettitore di una malattia infettiva fantastica e benigna che auguro a tutti.
E auguro a tutti di conoscerlo un po´ meglio – non troppo! ma per questo non c´è problema perché poi, stringi stringi, lui non vuole troppe noie e ci pensa lui... -; però un po´ sì. Ne vale davvero la pena!
Forza Guru! Come dici te, sei veramente super ganzo e super forte!
Fonte: Enrico Marchetti
Io l´ho conosciuto prima male e poi un po´ meglio. In totale l´ho conosciuto "un po´ "; però abbastanza, credo. Prima male e di vista, perché è il classico parente acquisito che ti ritrovi di striscio o di rimbalzo in quanto marito di una bis (o forse tris? Boh) cugina. E poi meglio: un po´ sui sentieri, un po´ sulla strada, un po´ in pista, eccetera. Due chiacchiere, due cazzate, qualche chilometro.
Sapevo chi era, che si chiama Francesco, che lo chiamano il Guru, e poi poco altro. Quando ti ritrovi faccia a faccia con uno che è veramente Born to Run (e te no) senti subito un po´ di differenza. La differenza che ci può essere tra un purosangue e un OGM. Non era diffidenza, anzi, era stima incondizionata sulla fiducia; ma osservata da lontano, e anche rispetto; forse un po´ di timore reverenziale. Ma, in buona sostanza, chi era il Guru? – boh? –, e chi lo conosceva? – io no! -. Di sicuro sapevo che era uno forte a bestia - si vedeva! -; con una evidente passione fuori dal comune.
Poi l´ho conosciuto meglio, tipo quando mi è capitato di frequentare posti simili; il Faeta, soprattutto. Il Trail dei Monti Pisani, il Vega 10, il Vertical Faeta eccetera. E poi quando mi ci sono ritrovato a dividere casa per pochi giorni insieme ad altri improbabili personaggi che, di ordinario (banale, prevedibile, protocollare, scontato, omologato), non hanno proprio niente. E poi - dopo – quando c´ho fatto insieme un viaggio di ritorno Cortina - Pisa memorabile: io ero sfatto dal sonno e dalla stanchezza ma nei momenti di lucidità mi ricordava "Milano – Roma", quella trasmissione in cui si ficcavano due sconosciuti in macchina a Milano e si mandavano a Roma; e, arrivati a Roma, a forza di chiacchiere e di cazzeggi, erano molto meno sconosciuti di prima. A dire il vero in questo caso, oltre alla stima, dovetti dargli anche fiducia incondizionata e poi anche il volante... perché, se era per me, mi sarei addormentato in autostrada rischiando il cappottamento. Quando poi, al mio risveglio, con la sincerità sua tipica e il sorriso da cappellaio matto, mi disse "meglio se ci fermiamo perché se no collasso anch´io... :-) "; così, a scanso di equivoci, ci si fermò e si fece merenda ghiozza a base di Magnum con le mandorle, caffè e Redbull a bestia. Merenda da tossici ma molto creativa.
Così ho conosciuto il Guru, il mio bis o tris cugino acquisto di rimbalzo.
E ultimamente (in questa ultima settimana) – come penso a tanti –, mi è capitato di pensare a lui; e anche di parlare di lui.
In due occasioni mi sono accorto di aver detto di pancia la stessa cosa a due persone diverse; più o meno questa...
"E´ il Guru... (con tutto quello che comporta essere il Guru: onore, merito, titoli, risultati, eccetera eccetera) ma ha anche una cosa che ogni tanto gli esce fuori, una cosa che forse hanno soprattutto i bambini: quella purezza e quell´entusiasmo di fronte alle sue imprese impossibili che, se la guardi bene, è gioia di vivere oppure vivere gioiosamente. Insomma è una cosa bella del Guru."; il Guru è il Guru, col suo modo di fare e di esistere, direi un portatore sano di felicità; un taciturno e riservato trasmettitore di una malattia infettiva fantastica e benigna che auguro a tutti.
E auguro a tutti di conoscerlo un po´ meglio – non troppo! ma per questo non c´è problema perché poi, stringi stringi, lui non vuole troppe noie e ci pensa lui... -; però un po´ sì. Ne vale davvero la pena!
Forza Guru! Come dici te, sei veramente super ganzo e super forte!
Fonte: Enrico Marchetti