La Maratona di Lanzarote di Francesco Fabbri
09-12-2023 19:38 - Eventi a cui partecipiamo
Da anni promettevo a me stesso e ai miei amici Bruno e Paola (@lanzarote sport vacanze) un viaggio alle Canarie e precisamente a Lanzarote per andare a vedere con i miei occhi come si vive su quell’isola che ha da tempo stregato l’amico Claudio. Dopo un primo tentativo fallito di far coincidere le possibili ferie di Deborah con le tratte offerte da Ryanair per il mese di ottobre, vista la mia rinata passione per il podismo e visto il mio ritorno alla maratona di Roma 25 anni dopo la mia prima volta, mesi fa decido di effettuare su google la seguente ricerca: “maratona di Lanzarote” risultato il 2 dicembre 2023 si sarebbe corsa la 31 edizione. Detto, fatto, in pochi click biglietti prenotati ad un prezzo adeguato e iscrizione online per la maratona. Ora non resta che scrivere a Bruno per organizzare il viaggio e scrivere al Maggini per iniziare la preparazione seguendo il programma del quaderno misterioso. Sono mesi di attesa e di preparazione e finalmente giunge la data della partenza. Il programma di viaggio è stato perfettamente organizzato: hotel, macchina a noleggio e qualche idea per escursioni e mete da visitare, il programma di allenamenti è stato rispettato fino a due/tre settimane dall’evento quando una improvvisa stanchezza e dolori alle ginocchia mi hanno costretto a rallentare. La prova di forza nella mezza maratona della mia Milano con tanto di personal best, 6 giorni prima della maratona, è stata una iniezione di fiducia e serenità. Giunti a Lanzarote, accolti dall’abbraccio di Bruno e Paola, guidati in tutto e per tutto dai loro consigli è iniziata una bellissima esperienza di viaggio che nulla ha potuto turbare, nemmeno l’improvviso diluvio che si è scatenato sulla città di Arrecife la sera prima della gara. Noi eravamo a visitare la parte alta dell’isola e ci siamo immaginati osservando l’orizzonte che lungo la costa stava piovendo ma non potevamo certamente immaginare le strade allagate che abbiamo trovato al rientro in città. Va detto che a Lanzarote piove, si fa per dire, due o tre volte all’anno. Basti pensare che quando ciò accade la popolazione indigena esce a fare le fotografie come quando nevica in Piazza dei Miracoli a Pisa. Nella mente qualche cattivo pensiero sul corretto svolgimento della gara. Ma l’organizzazione ha saputo dare subito una risposta all’evento atmosferico modificando in fretta e furia il percorso. Queste modifiche hanno comportato l’inserimento di un paio di salite non previste collocate in prossimità del km. 32 e 36 oltre a quella prevista del km. 40. Tuttavia, non sono state queste due asperità a rendere molto dura la gara. Siamo ai preparativi e alle scelte della partenza, il cielo è nuvoloso, fa comunque caldo e scelgo di partire con la sola canottiera e pantaloncini, arrivano gli altri concorrenti, da tante parti del mondo, tra questi individuo i pochi pacer a disposizione, uno lo riconosco porta la bandiera delle 4 ore è italiano e risponde al nome di @Marco Mannucci, scherza e scatta foto con tutti, scherzando gli dico: “provo a partire un pò più forte se mi raggiungi portami a casa”. Pronti, partenza e via! Seguo il gruppetto delle 3.45, sto benissimo, anzi soffro il passetto del pacer e quindi mi porto davanti a lui, al km. 12 so che mi aspettano moglie e amici, arrivo in un tempo ottimo, bacio Deborah e do un cinque a tutti, mi accorgo che forse sto andando troppo forte e così diminuisco il ritmo, arriviamo sul lungomare e si incomincia a intravedere lo scalo aeroportuale con tanto di aerei che atterrano e decollano passando sulle nostre teste. Il vento rinforza, è questo il vero imprevisto, la difficoltà aggiunta di questa gara. Arriviamo al giro di boa, il crono segna 1h 50 minuti. Giro di boa, si inizia a soffrire, fino al 24k riesco a stare coperto e in compagnia, poi le raffiche di vento ci sbattono in faccia sabbia e acqua salata, perdo il ritmo, corro per quasi un chilometro con la mano a riparare l’occhio destro dalla salsedine (ho le lenti a contatto e sono senza occhiali da sole, grave errore), mi stacco dal gruppetto delle 3.45 e perdo terreno e secondi preziosi. Arrivano le salite, le gambe sono durissime, penso anche al ritiro, poi lavoro di testa e mi faccio forza pensando al vantaggio accumulato sul tempo di Roma (4.00.09), il vantaggio si perde chilometro dopo chilometro, fino al tratto tra il km 40 e il km 41 dove vengo raggiunto da Marco che prima mi incoraggia con svariati “vai Pisa!” urlati alle mie spalle e poi una volta raggiunto mi corregge la postura e mi incoraggia dicendo di essere in anticipo di 24 secondi rispetto alla proiezione delle 4 ore, così scavo dentro di me e con le poche energie mi lancio verso il tappeto blu che anticipa il traguardo, sento la voce di Paola e Bruno, intravedo in lontananza la sagoma della macchina fotografica che copre parzialmente il viso di Deborah che prova ad immortalare l’evento, mando un bacio al cielo, all’arrivo il crono segna 3.59.10 poi rivisto in 3h58’55”, meglio di Roma 2023, e di Pisa 1999, non ancora di Roma 1998. Proverò a far meglio ad aprile nella mia Milano città del mio personale sulla mezza maratona (1.43. realizzato il 29/11/2023). Da Milano a Lanzarote, passando da Pisa e Fuerteventura. Il ritorno a casa è colmo di nostalgia. Quante belle cose ed esperienze ho vissuto in queste settimane. Il quaderno è pronto per essere di nuovo compilato, quando si riparte presidente Andrea Maggini?
Dedico questa avventura a mia moglie Deborah, ai miei grandissimi e inimitabili amici Bruno e Paola, al mio presidente allenatore amico Andrea Maggini, ai nuovi amici incontrati lungo i chilometri di preparazione, a quelli incontrati lungo il percorso, saluto per tutti Gina e Marco. A quest’ultimo devo la reazione finale e il mio secondo crono sulla distanza di sempre.
Fonte: Francesco Fabbri
Dedico questa avventura a mia moglie Deborah, ai miei grandissimi e inimitabili amici Bruno e Paola, al mio presidente allenatore amico Andrea Maggini, ai nuovi amici incontrati lungo i chilometri di preparazione, a quelli incontrati lungo il percorso, saluto per tutti Gina e Marco. A quest’ultimo devo la reazione finale e il mio secondo crono sulla distanza di sempre.
Fonte: Francesco Fabbri