TMP: non c´è due senza tre!
17-03-2015 16:05 - Eventi a cui partecipiamo
Siccome non c´è due senza tre, eccomi alla terza gara del Challenge dei Monti Pisani (trail corto per me).
E´ stata una giornata così intensa che è difficile riuscire a trasmettere tutte le diverse emozioni e le sensazioni provate.
Dalla fatica delle salite, che mi parevano più lunghe e dure di quanto mi ricordassi.
Alla leggerezza provata in discesa e in piano, anche con lo zainetto in spalla.
Dalla "competizione" con Enrico che mi raggiungeva in salita ma era costretto a rallentare in discesa [complimenti E., io non sarei riuscita a tenere quel passo sulla lunga!].
Alla gioia di vedere tanti amici lungo il percorso che aiutavano e mi incitavano, inclusi gli amici incontrati per caso in bici verso il Serra.
Dalla bellezza dei boschi e delle vedute che abbracciano anche il mare.
Alla condivisione del tratto più ripido ma più spettacolare con un altro Enrico che stava riprendendosi dai crampi [bravo E.! E vedrai che alla prossima andrà meglio].
Per finire con la felicità dell´arrivo in mezzo a un tifo da stadio.
E poi rivivere ancora tutte quelle emozioni negli occhi e nelle parole di ogni concorrente arrivato dal trail lungo.
Ma la giornata è stata ancora più intensa. Dopo essere salita sul podio come seconda classificata nel trail corto, ecco la bella sorpresa di salire nuovamente sul podio come prima arrivata del challenge. Per me era già stata una vittoria riuscire a fare tutte le gare senza infortuni nè impegni.
Le soprese non erano ancora finite. A quelle bella si è aggiunta quella meno piacevole di un finestrino dell´auto rotto per furto [a oggi, tutto sistemato rapidamente nel migliore dei modi]. Da trail-ista, ho sperimentato un nuovo utilizzo alternativo del telo termico: riparo provvisorio del finestrino rotto contro la pioggia. Ormai il telo termico è diventato una dotazione obbligatoria della mia auto, come il giubbotto riflettente.
Ma la giornata è stata ancora più intensa. Siccome non c´è due senza tre, ecco la terza sopresa, che non solo ha ampiamente compensato l´inconveniente, ma mi ha emozionato molto per le belle parole di Sergio, lasciandomi ancora più contenta e stordita per tutto il giorno. Siccome non c´è due senza tre, eccomi di nuovo sul podio [ancora io!??!], per ricevere quella che è la più bella e personale medaglia, come atleta Panathlon. Anche se non è legata a nessun gesto o esempio particolare, per me il riconoscimento ha il valore di un incentivo al fair play, per incoraggiare e convolgere giovani, meno giovani e diversamente giovani nel trail e nello sport, nel rispetto dei valori umani e dell´ambiente. E so di aver trovato un gruppo di amici che si meritano tutti di condividere con me quella medaglia, per aver fatto crescere la realtà del Trail, per aver valorizzato il patrimonio dei monti pisani e per aver collaborato già da mesi all´ottima organizzazione del Trail e del Challenge.
Fonte: Isabella Cerutti
E´ stata una giornata così intensa che è difficile riuscire a trasmettere tutte le diverse emozioni e le sensazioni provate.
Dalla fatica delle salite, che mi parevano più lunghe e dure di quanto mi ricordassi.
Alla leggerezza provata in discesa e in piano, anche con lo zainetto in spalla.
Dalla "competizione" con Enrico che mi raggiungeva in salita ma era costretto a rallentare in discesa [complimenti E., io non sarei riuscita a tenere quel passo sulla lunga!].
Alla gioia di vedere tanti amici lungo il percorso che aiutavano e mi incitavano, inclusi gli amici incontrati per caso in bici verso il Serra.
Dalla bellezza dei boschi e delle vedute che abbracciano anche il mare.
Alla condivisione del tratto più ripido ma più spettacolare con un altro Enrico che stava riprendendosi dai crampi [bravo E.! E vedrai che alla prossima andrà meglio].
Per finire con la felicità dell´arrivo in mezzo a un tifo da stadio.
E poi rivivere ancora tutte quelle emozioni negli occhi e nelle parole di ogni concorrente arrivato dal trail lungo.
Ma la giornata è stata ancora più intensa. Dopo essere salita sul podio come seconda classificata nel trail corto, ecco la bella sorpresa di salire nuovamente sul podio come prima arrivata del challenge. Per me era già stata una vittoria riuscire a fare tutte le gare senza infortuni nè impegni.
Le soprese non erano ancora finite. A quelle bella si è aggiunta quella meno piacevole di un finestrino dell´auto rotto per furto [a oggi, tutto sistemato rapidamente nel migliore dei modi]. Da trail-ista, ho sperimentato un nuovo utilizzo alternativo del telo termico: riparo provvisorio del finestrino rotto contro la pioggia. Ormai il telo termico è diventato una dotazione obbligatoria della mia auto, come il giubbotto riflettente.
Ma la giornata è stata ancora più intensa. Siccome non c´è due senza tre, ecco la terza sopresa, che non solo ha ampiamente compensato l´inconveniente, ma mi ha emozionato molto per le belle parole di Sergio, lasciandomi ancora più contenta e stordita per tutto il giorno. Siccome non c´è due senza tre, eccomi di nuovo sul podio [ancora io!??!], per ricevere quella che è la più bella e personale medaglia, come atleta Panathlon. Anche se non è legata a nessun gesto o esempio particolare, per me il riconoscimento ha il valore di un incentivo al fair play, per incoraggiare e convolgere giovani, meno giovani e diversamente giovani nel trail e nello sport, nel rispetto dei valori umani e dell´ambiente. E so di aver trovato un gruppo di amici che si meritano tutti di condividere con me quella medaglia, per aver fatto crescere la realtà del Trail, per aver valorizzato il patrimonio dei monti pisani e per aver collaborato già da mesi all´ottima organizzazione del Trail e del Challenge.
Fonte: Isabella Cerutti