Sperimentiamo i percorsi del Trail dei Monti Pisani. Le foto
21-09-2014 19:09 - Mondo Trail, Ultra, Sky ed Extreme!
Due settimane fa chiamo Sergio (Costanzo) e lo informo che la domenica 21 settembre, a parte coloro che vanno ai Tre Pontili, c´è un bel buco propizio per poter ´avviare´ nuovi ´trail-runners´ come test di San Galgano, controllare il materiale che serve da regolamento trail, ma anche per iniziare a conoscere i percorsi del nostro TMP (Trail dei Monti Pisani)!
Complice la non accattivante (soggettivamente, per me che nel tempo mi sono beccato di tutto, a partire dai pinzi ripetuti di calabroni etc etc) di Capezzano Pianore. Detto fatto: Sergio e Francesco rispondono subito organizzando due belle distanze da 27km e da 15km, che poi quest´ultima, grazie alla disponibilità di Giovanni e Valentina, viene ulteriormente spaccata in breve-veloce dalla breve-lenta. Sembra il corso di corsa trail a tre livelli ...
Ritrovo fissato davanti al Comune di Calci alle 7.45 con partenza prevista alle 8.00.
Alle 8.00 puntuali ci contiamo!
Siamo ben 31 bipedi (12 donne e 19 uomini) più anche un cane.
Non solo, ci sono amici livornesi (con appassionata brasiliana), che rispondono all´appello, in vista anche di potenziali analoghe iniziative sulle colline della Val Benedetta e Montenero.
Molti sono neofiti, come me (che a parte le numerose sedute alle Tre Province vanto comunque una partecipazione alla EcoMaratona dei Marsi in Abruzzo, tanto sofferta, in gita con la Podistica Rossini nel 2003. Partecipazione disonorevole! Nonostante il top della forma di quell´anno, con molti chili in meno, arrivai a quell´appuntamento muscolarmente distrutto in posti splendidi però. Arrivai dopo 3 maratone corse in 45 giorni ed una Pistoia-Abetone da fare un mese dopo, che poi avrei camminato per quasi metà. Dopo la prima salita già camminavo sui falsopiani con un bastone che sembravo Noè. Ai passaggi mi vedevano crollare in classifica. Dalle prime 20 posizioni, passai in 100a, poi in 200a .... finchè all´ultimo passaggio arrivai così tardi che stavano chiamando l´elisoccorso dato che l´anno prima, ben due si persero e si ritrovarono a dormire di notte in una zona frequentata da lupi ed orsi marsicani. Per forza, siamo nei Marsi.... Ma il bello doveva venire. Ero ormai disidratato e distrutto che corsì gli ultimi 7km di discesa in quasi un´ora e mezza. Tutta ciottolata la feci seduto con il sedere ... Arrivai tra gli ultimi, a pochi minuti dal tempo massimo che era di 6 ore e 30. Dietro di me, ultimi, solo Ivo Masini e Luigi Luperi della Rossini. Che risate però per una bellissima gita in posti che non avrei mai visto se non per quella occasione.)
Stamani al via eravamo stati catechizzati da Sergio per la dotazione base sei trail: zainetto con almeno 1 litro d´acqua, barrette energetiche, bastoncini (per chi voleva), buff o altro in testa, cellulare carico, giacchetto antivento, addirittura occhiali e coperture alle gambe contro i rovi (presenti a dismisura poi sui sentieri). Poi ho aggiunto altro ma che bella soddisfazione "incignare" il mio zainetto CamelBak preso in Corsica vari anni fa. Premettendo che non ho capito una mazza la sera prima sul funzionamento, se non fosse stato per Mauro Ciapetti ero ancora lì ad usare la cannuccia di plastica senza sapere dove infilarmela. Mi ha fatto vedere come fare ed è stato un continuo mordere la valvola e "ciucciare" l´acqua che godevo come quando un bambino scopre come ciucciare il latte...
Partiamo alle 8. I più veloci ed orientati per la 27, capitanati da Francesco Bellinvia (con Alessio, Letizia, Chiara, Domenico, etc.) partono. Sono una decina.
Gli oltre 20 (con cane) faranno la ´corta´ di 15k.
Si transita davanti alla maestosa Certosa di Calci con una leggera brumetta ed in zona Nicosia deviamo e saliamo.
Subito pettata per questa via Butese che ti mette alla prova.
Primo raduno alla prima stradella dopo i primi 25 minuti.
Poi si riparte per la via Butese per altrettanti 25 minuti.
Arriva l´incrocio con la Lombardona, si nota la rocca della Verruca.
Il gruppone a quel punto si divide. I più esperti vanno con Giovanni e Valentina.
I ´principianti´ seguono sergio.
Saliamo sui famosi lastroni della Lombardona che portano alla Dolorata o Addolorata.
L´immagine maestosa della Verruca è impressionante ma lo è ancor di più la fuoriuscita nostra dalla nuvola che rimane sotto di noi con le vette che ergono come piramidi di gelati da un letto di panna.
In fondo siamo rimasti io, Tiziana, Stefania, Mauro, Chiara e Sergio che stamani si presta al sacrificio di questa banda.
Ma entriamo nei boschi della forestale segnalati dalla rete escursionistica del Monte Pisano fino ad arrivare, dopo oltre due ore di ´trail´ ai Cristalli, Prato di Ceragiola, location che conosco bene per il Gran Premio del Monte Serra dedicato ai Ragazzi del Vega 10 che qui organizzo dal 3 marzo del 2007.
Finalmente sosta per mangiare la barretta e bere abbondantemente.
Di fronte a noi, nonostante la nebbia, un muro di ciclisti (saranno almeno 30) mentre altri stanno arrivando dai vari lati. Bici da corsa o mountain bike, da Calci, da Buti, da Sant´Andrea di Compito e dalle antenne arrivano come cavallette.
Noi recuperiamo per qualche minuto eppoi scendiamo per un sentiero che non sarebbe neppure descritto, ma c´è.
C´è eccome visto che prima di tutto scopriamo il famoso carrello del Vega 10 in questo punto dal 3 marzo 1977 e mai ritrovato fino ad un anno fa quando lo scoprì un cercatore di funghi. Ed esiste eccome essendoci pianali di legno, paraboliche, salti mortali, guard-rail etc di ciclisti specializzati in downhill.
Mentre sono lì penso a tutto quanto ci siamo detti il venerdì sera all´incontro combinato CAI Pisa e Pisa Road Runners sulla pulizia dei sentieri del TMP dietro la Normale di Pisa (clicca qui per leggere)
Ma quello che conta, ora, è guardare dove mettere i piedi.
La discesa è pericoloso perché inizia ad avere una discreta pendenza ed infida perché le piete sono muschiate e bagnate per cui anche le scarpe da Trail (oggi sfoggio un paio di Cascadia gialle fotoniche, parole di Sergio) non sono efficaci alla bisogna. E difatti la vera gara, oltre a stare in piedi lungo i ruscelli, è contare le ´culate´. Io mi accontento di una sola volta mentre altre vantano almeno tre performance sull´argomento.
A parte questo, nessuno si è fatto male ma usciamo ai Tre Colli, sull´asfalto, tutti belli sbucciati, sbranati dai rovi, sporchi, etc. che sembriamo usciti da una foresta del Pacifico durante la seconda guerra mondiale che da un allenamentino di trail running.
Finalmente arriviamo alla base, dopo oltre 3 ore e neppure 15 km di corsa ... Corsa? Diciamo camminata in salita e camminata in discesa (avrò corso al massimo 30 minuti in tutto, a dire tanto).
Ma l´esperienza è stata utilissima con i muscoli che hanno retto, soprattutto in discesa, per poter essere più ´resistente´ ai trail la prossima volta.
Grazie a Sergio, Francesco, Giovanni e Valentina.
Un grosso in bocca al lupo a tutte le mie aquile al via a San Galgano domenica prossima. Io rinuncio per un altro momento importante per il team domenica prossima all´Elba ...
Foto di Andrea, Tiziana, Letizia e Sergio
Fonte: Andrea Maggini
Complice la non accattivante (soggettivamente, per me che nel tempo mi sono beccato di tutto, a partire dai pinzi ripetuti di calabroni etc etc) di Capezzano Pianore. Detto fatto: Sergio e Francesco rispondono subito organizzando due belle distanze da 27km e da 15km, che poi quest´ultima, grazie alla disponibilità di Giovanni e Valentina, viene ulteriormente spaccata in breve-veloce dalla breve-lenta. Sembra il corso di corsa trail a tre livelli ...
Ritrovo fissato davanti al Comune di Calci alle 7.45 con partenza prevista alle 8.00.
Alle 8.00 puntuali ci contiamo!
Siamo ben 31 bipedi (12 donne e 19 uomini) più anche un cane.
Non solo, ci sono amici livornesi (con appassionata brasiliana), che rispondono all´appello, in vista anche di potenziali analoghe iniziative sulle colline della Val Benedetta e Montenero.
Molti sono neofiti, come me (che a parte le numerose sedute alle Tre Province vanto comunque una partecipazione alla EcoMaratona dei Marsi in Abruzzo, tanto sofferta, in gita con la Podistica Rossini nel 2003. Partecipazione disonorevole! Nonostante il top della forma di quell´anno, con molti chili in meno, arrivai a quell´appuntamento muscolarmente distrutto in posti splendidi però. Arrivai dopo 3 maratone corse in 45 giorni ed una Pistoia-Abetone da fare un mese dopo, che poi avrei camminato per quasi metà. Dopo la prima salita già camminavo sui falsopiani con un bastone che sembravo Noè. Ai passaggi mi vedevano crollare in classifica. Dalle prime 20 posizioni, passai in 100a, poi in 200a .... finchè all´ultimo passaggio arrivai così tardi che stavano chiamando l´elisoccorso dato che l´anno prima, ben due si persero e si ritrovarono a dormire di notte in una zona frequentata da lupi ed orsi marsicani. Per forza, siamo nei Marsi.... Ma il bello doveva venire. Ero ormai disidratato e distrutto che corsì gli ultimi 7km di discesa in quasi un´ora e mezza. Tutta ciottolata la feci seduto con il sedere ... Arrivai tra gli ultimi, a pochi minuti dal tempo massimo che era di 6 ore e 30. Dietro di me, ultimi, solo Ivo Masini e Luigi Luperi della Rossini. Che risate però per una bellissima gita in posti che non avrei mai visto se non per quella occasione.)
Stamani al via eravamo stati catechizzati da Sergio per la dotazione base sei trail: zainetto con almeno 1 litro d´acqua, barrette energetiche, bastoncini (per chi voleva), buff o altro in testa, cellulare carico, giacchetto antivento, addirittura occhiali e coperture alle gambe contro i rovi (presenti a dismisura poi sui sentieri). Poi ho aggiunto altro ma che bella soddisfazione "incignare" il mio zainetto CamelBak preso in Corsica vari anni fa. Premettendo che non ho capito una mazza la sera prima sul funzionamento, se non fosse stato per Mauro Ciapetti ero ancora lì ad usare la cannuccia di plastica senza sapere dove infilarmela. Mi ha fatto vedere come fare ed è stato un continuo mordere la valvola e "ciucciare" l´acqua che godevo come quando un bambino scopre come ciucciare il latte...
Partiamo alle 8. I più veloci ed orientati per la 27, capitanati da Francesco Bellinvia (con Alessio, Letizia, Chiara, Domenico, etc.) partono. Sono una decina.
Gli oltre 20 (con cane) faranno la ´corta´ di 15k.
Si transita davanti alla maestosa Certosa di Calci con una leggera brumetta ed in zona Nicosia deviamo e saliamo.
Subito pettata per questa via Butese che ti mette alla prova.
Primo raduno alla prima stradella dopo i primi 25 minuti.
Poi si riparte per la via Butese per altrettanti 25 minuti.
Arriva l´incrocio con la Lombardona, si nota la rocca della Verruca.
Il gruppone a quel punto si divide. I più esperti vanno con Giovanni e Valentina.
I ´principianti´ seguono sergio.
Saliamo sui famosi lastroni della Lombardona che portano alla Dolorata o Addolorata.
L´immagine maestosa della Verruca è impressionante ma lo è ancor di più la fuoriuscita nostra dalla nuvola che rimane sotto di noi con le vette che ergono come piramidi di gelati da un letto di panna.
In fondo siamo rimasti io, Tiziana, Stefania, Mauro, Chiara e Sergio che stamani si presta al sacrificio di questa banda.
Ma entriamo nei boschi della forestale segnalati dalla rete escursionistica del Monte Pisano fino ad arrivare, dopo oltre due ore di ´trail´ ai Cristalli, Prato di Ceragiola, location che conosco bene per il Gran Premio del Monte Serra dedicato ai Ragazzi del Vega 10 che qui organizzo dal 3 marzo del 2007.
Finalmente sosta per mangiare la barretta e bere abbondantemente.
Di fronte a noi, nonostante la nebbia, un muro di ciclisti (saranno almeno 30) mentre altri stanno arrivando dai vari lati. Bici da corsa o mountain bike, da Calci, da Buti, da Sant´Andrea di Compito e dalle antenne arrivano come cavallette.
Noi recuperiamo per qualche minuto eppoi scendiamo per un sentiero che non sarebbe neppure descritto, ma c´è.
C´è eccome visto che prima di tutto scopriamo il famoso carrello del Vega 10 in questo punto dal 3 marzo 1977 e mai ritrovato fino ad un anno fa quando lo scoprì un cercatore di funghi. Ed esiste eccome essendoci pianali di legno, paraboliche, salti mortali, guard-rail etc di ciclisti specializzati in downhill.
Mentre sono lì penso a tutto quanto ci siamo detti il venerdì sera all´incontro combinato CAI Pisa e Pisa Road Runners sulla pulizia dei sentieri del TMP dietro la Normale di Pisa (clicca qui per leggere)
Ma quello che conta, ora, è guardare dove mettere i piedi.
La discesa è pericoloso perché inizia ad avere una discreta pendenza ed infida perché le piete sono muschiate e bagnate per cui anche le scarpe da Trail (oggi sfoggio un paio di Cascadia gialle fotoniche, parole di Sergio) non sono efficaci alla bisogna. E difatti la vera gara, oltre a stare in piedi lungo i ruscelli, è contare le ´culate´. Io mi accontento di una sola volta mentre altre vantano almeno tre performance sull´argomento.
A parte questo, nessuno si è fatto male ma usciamo ai Tre Colli, sull´asfalto, tutti belli sbucciati, sbranati dai rovi, sporchi, etc. che sembriamo usciti da una foresta del Pacifico durante la seconda guerra mondiale che da un allenamentino di trail running.
Finalmente arriviamo alla base, dopo oltre 3 ore e neppure 15 km di corsa ... Corsa? Diciamo camminata in salita e camminata in discesa (avrò corso al massimo 30 minuti in tutto, a dire tanto).
Ma l´esperienza è stata utilissima con i muscoli che hanno retto, soprattutto in discesa, per poter essere più ´resistente´ ai trail la prossima volta.
Grazie a Sergio, Francesco, Giovanni e Valentina.
Un grosso in bocca al lupo a tutte le mie aquile al via a San Galgano domenica prossima. Io rinuncio per un altro momento importante per il team domenica prossima all´Elba ...
Foto di Andrea, Tiziana, Letizia e Sergio
Fonte: Andrea Maggini