San Valentino e Strasimeno: inizia la nuova stagione
09-03-2017 22:28 - Eventi a cui partecipiamo
Una nuova stagione, nuova perché siamo all´inizio del 2017, ma nuova anche perché inaugura un approccio allo sport maggiormente "ludico motorio" rispetto al passato; stesse gare ma con più tranquillità, meno attenzione al cronometro ed allenamenti meno impegnativi.
Del perché di questa decisione ho già avuto modo di discutere in varie conversazioni e non è mia intenzione ripetermi, anche perché queste righe vogliono raccontare le sensazioni ed i ricordi di queste prime due gare dell´anno, la maratona di San Valentino ed i 58 km della Strasimeno (avrei fatto anche la Puccini half marathon, brutta ed alienante come sempre e corsa sotto la pioggia, ma delle gare sotto i 42,195 non scrivo salvo casi eccezionali);
Procedendo con ordine sia temporale che ideale, dato che prima vien l´amore, spenderò le prime righe per la Maratona di San Valentino che si corre a Terni, città natale del Santo;
una città invero non molto carina, con un piccolo centro storico ben tenuto ma privo di particolari bellezze eccezion fatta per la basilica del Santo, qualche buon ristorante e le cascate delle Marmore che si trovano nella Val Nerina, in parte attraversata dalla corsa e che ho trovato più carina di quanto non ricordassi così come ho trovato gradevoli i due borghi che abbiamo incontrato lungo il percorso.
La maratona dunque, il percorso di fatto è costituito di andata e ritorno sul medesimo tracciato con diversioni minime di cui la più importante in prossimità delle cascate, all´andata vi si passa praticamente sotto mentre al ritorno si percorre una strada più alta; questo tipo di tracciato non a tutti piace perché dimezza il numero di luoghi che si incontrano e psicologicamente può penalizzare il podista; personalmente pur riconoscendo i limiti delle mie opinioni e nel pieno rispetto di quelle altrui appartengo alla schiera dei detrattori di questo tipo di percorso
Il tracciato poi si è rivelato essere piuttosto muscolare ed impegnativo, più di quanto non credessi, con molti saliscendi, una salita impegnativa al km 17, altre 2 tra il km 21 ed il 24 ed un altro tratto insidioso prima del km 36; non un Mugello per carità, ma neppure una passeggiata di salute. Inoltre la prima metà di gara tendenzialmente procede in salita a differenza della seconda in cui la discesa prevale, con gli ultimi gli ultimi 2 km in piano che si percorrono in città fino alla piazza centrale dove, passando sotto archi di palloncini a forma di cuore, si taglia il traguardo ricevendo la bella medaglia da finisher a forma anch´essa di cuore.
Complessivamente, secondo me, la gara è stata organizzata e gestita bene, magari non al livello della nostra Maratona di Pisa ma comunque in modo efficiente e competente.
degno di nota è infine il presumibile coinvolgimento delle istituzioni, infatti il percorso si snoda su di una strada extraurbana piuttosto importante per la viabilità locale la quale collega la città alle cascate delle Marmore e che in concreto è rimasta chiusa per tutta la durata della manifestazione, fatto questo che deve aver richiesto non poco impegno a tutti i soggetti coinvolti.
Altro giro ed altra corsa, il 4 marzo parto con mia mia moglie per Castiglione del Lago dove il giorno dopo si tiene la Strasimeno, una corsa attorno al lago sulla distanza di 58km.
Conoscevamo già il paese perché vi avevamo soggiornato in un´altra occasione, ma abbiamo comunque passato una bella giornata non ostante la pioggia quasi costante ed a tratti battente che ci ha impedito di muoverci più di tanto;
la cittadina, pur essendo carina è molto piccola ed in termini turistici trova ragion d´essere come base logistica per visite alle località limitrofe tra le quali le isole interne ed alcuni borghi della zona.
Dopo aver ritirato il pettorale e cercato il luogo della partenza abbiamo fatto un aperitivo pre gara, abbiamo cenato in un ristornate del centro che si è rivelato una gradevole sorpresa e siamo infine andati a dormire.
È arrivata così la mattina della gara portando con se una pioggia fredda e fitta, siamo arrivati in prossimità della partenza dove ho atteso l´ora della partenza assieme a Marzia dentro ad un bar vicino, limitandomi ad un po´ di stretching e saltando il risacaldamento,
Mentre mi recavo al gonfiabile dello start ho trovato Paola Giudici in gran forma come sempre e con i capelli al vento non ostante la pioggia, ci siam salutati e poi mi sono ingabbiato aspettando assieme agli altri quasi 1.900 podisti la partenza che è avvenuta con qualche minuto di ritardo alle 9,22
Siamo stati in tantissimi fino al traguardo dei 10km ed anche a quello dei 21km, pochi a quello dei 34km e da li in poi un pugno di anime nella bufera che si è infine placata alle 13.00 circa quando oltre a smettere di piovere la temperatura è salita fino ad 8°C.
Il percorso si è rivelato abbastanza impegnativo e ricco di scorci suggestivi, ma nel complesso, almeno per me, non così vario come ci si poteva aspettare.
Ho così concluso la gara con un tempo tutto sommato dignitoso pur avendo sofferto, sia da un punto di vista muscolare che mentale in parte a causa della difficoltà della gara ed in parte a causa della mia condizione atletica oramai piuttosto modesta;
ma tant´è, la riscoperta del nuoto ed il miglioramento nello stato di salute che sto riscontrando da gennaio ad oggi (al netto delle bronchiti e degli scongiuri che sto facendo mentre scrivo "ad una una sola mano") mi ripagano della perdita di performance anche se non nascondo che più di una punta di amarezza ancora la provo ad esempio nel vedere, in prossimità dei giri boa, quello che fino a pochi mesi fa era "il mio gruppo" e che adesso è la, avanti, dove più non posso arrivare.
Due parole, dopo questa breve divagazione, voglio infine spenderle per l´organizzazione, efficiente e precisa e senz´altro adeguata ad una gara di 58km pure se assolutamente spartana, praticamente priva di un expo gara, con i km segnati per terra con lo spray (ma che fortuna che il km 38 sia capitato proprio sull´unico tombino in mezzo ad oltre 1 km di sterrato...) le frecce anch´esse disegnate a terra in stile 3 Province, i ristori alla "volemose bene" seppure tutti forniti del necessario e gli arrivi intermedi sovrapposti al percorso principale con gli addetti che "dirigevano il traffico" smistando come vigili chi aveva terminato la propria fatica di chi ancora la doveva proseguire; insomma, anche in questo caso, l´organizzazione merita nel complesso un plauso ma la gara pisana è a mio avviso migliore.
E adesso? Adesso si continua a correre ed a nuotare col pensiero rivolto alla prossima gara che mi aspetta ad inizio aprile, una gara nella quale, come ho già avuto modo di dire, più che il tempo conterà l´outfit, più che l´efficienza del passo conterà la sua eleganza, una gara insomma nella quale sarò chiamato a rappresentare, più che il locale movimento podistico, l´eleganza e lo stile pisano, con la Magnum bene impressa in volto per tutto il percorso per bloccare a mezz´aria eventuali corpi estranei che mi vengano lanciati da invidiosi malintenzionati.
p.s.
Ci sarò anche al T.M.P. Anche se quest´anno parteciperò sulla distanza più corta e senza magnum.
Fonte: Marco Fiore