Valentina e Giovanni
Cortina - Dobbiaco 2014: i miei primi 30 km.
03-06-2014 18:09 - Eventi a cui partecipiamo
Tutto sommato suona proprio bene.
Considerato che non ho celebrato in grande stile lo sfondamento soglia dei 40 anni, di pochi mesi fa, credo di essermelo fatto da solo un regalo importante, compiendo questa impresa fino a pochi mesi fa inimmaginabile.
Ho aspettato pazientemente il momento di partire per la Cortina-Dobbiaco ormai consapevole che i momenti belli sono così sfuggevoli che anche la preparazione all´evento va assaporato perché fa parte dell´istante stesso in cui attraversi il traguardo.
Ovviamente per me sono imprescindibili i pensieri prima ai figli che pazientemente assecondano "levatacce" la mattina presto per essere portati dai nonni (grazie anche a loro...cosa non si fa per i figli) e le varie "assenze" per gli allenamenti. Chi è nella mia stessa situazione capirà che lo spirito e il tempo dedicato a loro dopo ogni allenamento è sicuramente di qualità migliore rispetto all´umore che gli dedicheresti appena uscito da lavoro.
Secondo pensiero a mia moglie con cui assieme condivido e vivo questa passione che ci permettere di essere ancora più legati nello spirito e nei momenti di svago e/o allenamento.
Grazie Valentina!
Orbene i grazie non sono finiti perché anche se la conquista è personale e la forza si trova dentro noi stessi le persone che ti circondano contano proprio tanto e fanno diventare l´attività sportiva non un´azione, ma un´ esperienza di vita e il grazie va proprio a loro!
Il vero senso di andare a fare una corsa di questo tipo è proprio nel mescolarsi ad altre persone con storie differenti, vite diverse, esperienza e età anagrafica diversa dalla tua; ma con quella marcia in più dentro, che tu riconosci e che senti come vera. Quel sentimento che ti avvicina e ti fa venire voglia non di andare a farti una corsa solitaria ma di prendere un pullman per 6 h e 30 min per andare tutti insieme fino a Dobbiaco - località non meglio identificata presumibilmente di montagna, bella quanto vuoi, ma a me fino a sabato scorso, non pervenuta.
Non finirei mai di descrivere le mille sfaccettature che si possono cogliere vivendo 2 giorni affianco ai propri compagni e agli altri componenti dell´allegra brigata pisan-livornese, per l´appunto quest´ultimi prodighi di insegnamenti tanto che fanciulle ancora in età scolare o pre-scolare imbarcate all´ACI a Pisa tornano diplomate in "astrologia applicata" con specializzazione in "sintomatologia dell´oroscopo nella sfera sessuale maschile" e relativa graduatoria prestazionale.
Oppure dilungarmi nel discernere delle spericolate pietanze somministrate in albergo a ancora più spericolati podisti alla ricerca dell´alchimia perfetta per andare più veloci...si ma dietro un albero a concimare il suol dell´avvenire.
Il podista si sa generalmente è altruista vuoi mica far mancare al prossimo tuo la possibilità di riconoscere il nord lasciandogli un segno tangibile?!?! (cit. Marcello Bassi)
Ma veniamo alla corsa: decido di incamminarmi verso la mia griglia di partenza salutando Valentina, sciolto il dubbio se affrontare la corsa insieme a lei o ognuno con il proprio passo.
Il tempo è magnanimo e parto vestito come se fosse ferragosto eccetto i vezzosi bracciali della pisa marathon rimpiangendo dopo, in alcuni punti accanto ai ruscelli o alla neve ghiacciata, la scelta da "gladiatore de noiartri".
La partenza è in salita e la cosa era conosciuta, costante ma graduale per quasi 15 km e devo dire che le sensazioni sono proprio buone, addirittura mi risparmio perché l´incognita distanza mai fatta mi suggerisce di non strafare (anche se il mio carattere mi porterebbe a farlo).
Corro con il mio compagno di squadra Domenico e la cosa mi da tranquillità e regolarità nel passo, sorpassiamo continuamente altri podisti facendo degli slalom alla Tomba e schivando molesti sassi sul sentiero; in questo modo i primi 10 km volano via senza sentirli.
Dopo il 2° ristoro addirittura mi sento spavaldo e continuo ad essere tentato di accelerare ma saggiamente mi contengo anche perché di li a poco un po´ di stanchezza comincia ad arrivare, ma tanto penso: "poi si "scolletta" e inizierà la discesa e sarà tutto più facile...."
L´avessi mai detto! quando inizia la discesa e il volto del podista si rilassa e i cavalli scoppiettano il sottoscritto ripassa l´alfabeto dei moccoli per ben due volte di seguito con la gamba sinistra che avverte: "se continui così ti tiro un crampo!".
Mio malgrado devo far scorrere avanti il mio compagno di corsa e arretrare di varie decine di metri poi dopo un po´ fortunatamente la discesa, seppur dolce, diventa meno impegnativa e spiana.
L´incredibile sta per accadere invece di subire la crisi mi rilasso continuo a far girare le gambe e provo a prendere il passo di improbabili personaggi che però viaggiano bene (grande insegnamento); apro una parentesi e non mi riferisco all´aggettivo improbabile - anche se usato in tono affettuoso - per il non vedente con il suo accompagnatore che sono un esempio che fa crescere e pensare.
Riprendo un´andatura regolare ma soprattutto non sono più sotto il ricatto del crampo e dopo un altro ristoro riparto di slancio corroborato soprattutto nello spirito e riesco dopo un paio di km a riaffiancarmi a Domenico.
Credo che la sensazione di aver superato una crisi mi rimarrà indelebile nella mente e sono così contento che quasi ne avrei per andare ancora più veloce. I km dal 23 al 27 sono stati senz´altro i migliori.
Chiaramente la testa conta ma la gamba canta e comincio ad avere voglia di arrivare.
Ormai mentre pensavo di avercela fatta, poiché mancava solo poco più di 1 km all´arrivo mentre mi dicevo che ce l´avrei fatta anche a costo di arrivare carponi mi prende un po´ di paura e capisco che le gare finiscono solo sotto il traguardo. Ebbene si mi prende la sindrome da crampo mentale che però lascio quando incominciano le case del paese e la gioia mi fa terminare gli ultimi metri senza condizionamenti e al mio passo fino ad arrivare al traguardo con le braccia alzate, proprio come se fossi arrivato primo!
Perché per me è una vittoria! Lo è per vari motivi ma anche per uno solo ne varrebbe la pena!
s.t.s.y.s
(stay tuned see yuo soon)
Fonte: Giovanni Monticelli
Considerato che non ho celebrato in grande stile lo sfondamento soglia dei 40 anni, di pochi mesi fa, credo di essermelo fatto da solo un regalo importante, compiendo questa impresa fino a pochi mesi fa inimmaginabile.
Ho aspettato pazientemente il momento di partire per la Cortina-Dobbiaco ormai consapevole che i momenti belli sono così sfuggevoli che anche la preparazione all´evento va assaporato perché fa parte dell´istante stesso in cui attraversi il traguardo.
Ovviamente per me sono imprescindibili i pensieri prima ai figli che pazientemente assecondano "levatacce" la mattina presto per essere portati dai nonni (grazie anche a loro...cosa non si fa per i figli) e le varie "assenze" per gli allenamenti. Chi è nella mia stessa situazione capirà che lo spirito e il tempo dedicato a loro dopo ogni allenamento è sicuramente di qualità migliore rispetto all´umore che gli dedicheresti appena uscito da lavoro.
Secondo pensiero a mia moglie con cui assieme condivido e vivo questa passione che ci permettere di essere ancora più legati nello spirito e nei momenti di svago e/o allenamento.
Grazie Valentina!
Orbene i grazie non sono finiti perché anche se la conquista è personale e la forza si trova dentro noi stessi le persone che ti circondano contano proprio tanto e fanno diventare l´attività sportiva non un´azione, ma un´ esperienza di vita e il grazie va proprio a loro!
Il vero senso di andare a fare una corsa di questo tipo è proprio nel mescolarsi ad altre persone con storie differenti, vite diverse, esperienza e età anagrafica diversa dalla tua; ma con quella marcia in più dentro, che tu riconosci e che senti come vera. Quel sentimento che ti avvicina e ti fa venire voglia non di andare a farti una corsa solitaria ma di prendere un pullman per 6 h e 30 min per andare tutti insieme fino a Dobbiaco - località non meglio identificata presumibilmente di montagna, bella quanto vuoi, ma a me fino a sabato scorso, non pervenuta.
Non finirei mai di descrivere le mille sfaccettature che si possono cogliere vivendo 2 giorni affianco ai propri compagni e agli altri componenti dell´allegra brigata pisan-livornese, per l´appunto quest´ultimi prodighi di insegnamenti tanto che fanciulle ancora in età scolare o pre-scolare imbarcate all´ACI a Pisa tornano diplomate in "astrologia applicata" con specializzazione in "sintomatologia dell´oroscopo nella sfera sessuale maschile" e relativa graduatoria prestazionale.
Oppure dilungarmi nel discernere delle spericolate pietanze somministrate in albergo a ancora più spericolati podisti alla ricerca dell´alchimia perfetta per andare più veloci...si ma dietro un albero a concimare il suol dell´avvenire.
Il podista si sa generalmente è altruista vuoi mica far mancare al prossimo tuo la possibilità di riconoscere il nord lasciandogli un segno tangibile?!?! (cit. Marcello Bassi)
Ma veniamo alla corsa: decido di incamminarmi verso la mia griglia di partenza salutando Valentina, sciolto il dubbio se affrontare la corsa insieme a lei o ognuno con il proprio passo.
Il tempo è magnanimo e parto vestito come se fosse ferragosto eccetto i vezzosi bracciali della pisa marathon rimpiangendo dopo, in alcuni punti accanto ai ruscelli o alla neve ghiacciata, la scelta da "gladiatore de noiartri".
La partenza è in salita e la cosa era conosciuta, costante ma graduale per quasi 15 km e devo dire che le sensazioni sono proprio buone, addirittura mi risparmio perché l´incognita distanza mai fatta mi suggerisce di non strafare (anche se il mio carattere mi porterebbe a farlo).
Corro con il mio compagno di squadra Domenico e la cosa mi da tranquillità e regolarità nel passo, sorpassiamo continuamente altri podisti facendo degli slalom alla Tomba e schivando molesti sassi sul sentiero; in questo modo i primi 10 km volano via senza sentirli.
Dopo il 2° ristoro addirittura mi sento spavaldo e continuo ad essere tentato di accelerare ma saggiamente mi contengo anche perché di li a poco un po´ di stanchezza comincia ad arrivare, ma tanto penso: "poi si "scolletta" e inizierà la discesa e sarà tutto più facile...."
L´avessi mai detto! quando inizia la discesa e il volto del podista si rilassa e i cavalli scoppiettano il sottoscritto ripassa l´alfabeto dei moccoli per ben due volte di seguito con la gamba sinistra che avverte: "se continui così ti tiro un crampo!".
Mio malgrado devo far scorrere avanti il mio compagno di corsa e arretrare di varie decine di metri poi dopo un po´ fortunatamente la discesa, seppur dolce, diventa meno impegnativa e spiana.
L´incredibile sta per accadere invece di subire la crisi mi rilasso continuo a far girare le gambe e provo a prendere il passo di improbabili personaggi che però viaggiano bene (grande insegnamento); apro una parentesi e non mi riferisco all´aggettivo improbabile - anche se usato in tono affettuoso - per il non vedente con il suo accompagnatore che sono un esempio che fa crescere e pensare.
Riprendo un´andatura regolare ma soprattutto non sono più sotto il ricatto del crampo e dopo un altro ristoro riparto di slancio corroborato soprattutto nello spirito e riesco dopo un paio di km a riaffiancarmi a Domenico.
Credo che la sensazione di aver superato una crisi mi rimarrà indelebile nella mente e sono così contento che quasi ne avrei per andare ancora più veloce. I km dal 23 al 27 sono stati senz´altro i migliori.
Chiaramente la testa conta ma la gamba canta e comincio ad avere voglia di arrivare.
Ormai mentre pensavo di avercela fatta, poiché mancava solo poco più di 1 km all´arrivo mentre mi dicevo che ce l´avrei fatta anche a costo di arrivare carponi mi prende un po´ di paura e capisco che le gare finiscono solo sotto il traguardo. Ebbene si mi prende la sindrome da crampo mentale che però lascio quando incominciano le case del paese e la gioia mi fa terminare gli ultimi metri senza condizionamenti e al mio passo fino ad arrivare al traguardo con le braccia alzate, proprio come se fossi arrivato primo!
Perché per me è una vittoria! Lo è per vari motivi ma anche per uno solo ne varrebbe la pena!
s.t.s.y.s
(stay tuned see yuo soon)
Fonte: Giovanni Monticelli