Cascina (Staffetta 10x1 ora in pista): missione criceto!
10-05-2014 12:03 - Risultati gare, staffette fino alle maratone Atleti/e Pisa Road Runners
Non correvo in pista dai Giochi della Gioventù alle scuole media, quando ero imbattibile, ma sugli 80m! Già i 400m mi sembravano infiniti... Quindi quando si è prospettato di correre un´ora in pista mi sono detta "morirò dalla noia"! Ma mi serviva fare un allenamento in pianura e poi l´idea della staffetta mi piaceva... Ovviamente mi cucco uno degli orari più ambiti: dalle 12 alle 13, alla Fantozzi, sotto un cielo senza ombra di nubi. Dimentico anche l´I-pod e questo inizialmente mi porta alla disperazione. Come da richiesta, mi presento in pista un´ora prima, almeno capisco come funziona il cambio. In realtà è molto semplice: suona una sirena e tu inizi a correre. In senso antiorario. Per 60minuti. Sotto il sole cocente.
Passo l´ora precedente sotto il gazebo a scherzare con gli amici che mi hanno accompagnata e il tempo, in questo modo, sembra scorrere veloce. Qualcuno mi consiglia di scaldarmi. Scaldarmi? Ci sono 6000 gradi e comunque vado pianino, quindi mi accontento di un po´ di stretching e di sgranchire le gambe. Poi si parte, i primi giri passano veramente in un niente. Cerco di tenere il conto e ad ogni giro faccio un saluto, una smorfia, un doppio bicipite quando passo dal "mio" gazebo. L´incitamento e i sorrisi mi ritemprano! Ci sono le spugne e i bicchieri d´acqua. Bagnarsi è la chiave della sopravvivenza. Mi accorgo abbastanza in fretta che in realtà è un momento affascinante: inserire il "pilota automatico" (in questo caso, un criceto!) ti porta a fare un tuffo nei pensieri e nelle sensazioni fisiche: l´appoggio del piede, il ginocchio che finalmente non fa male, il vento che a volte si alza pietoso a rinfrescarci, il profumo dell´erba che ci circonda... L´ora passa quasi senza momenti di noia, percorro solo poco più di 10km ma alla fine mi aspetta un bellissimo premio: una lunga doccia e una birra ghiacciata! Credo proprio che riproverò l´esperienza, scegliendo magari un roditore più veloce!
Fonte: Cristiana Cettuzzi
Passo l´ora precedente sotto il gazebo a scherzare con gli amici che mi hanno accompagnata e il tempo, in questo modo, sembra scorrere veloce. Qualcuno mi consiglia di scaldarmi. Scaldarmi? Ci sono 6000 gradi e comunque vado pianino, quindi mi accontento di un po´ di stretching e di sgranchire le gambe. Poi si parte, i primi giri passano veramente in un niente. Cerco di tenere il conto e ad ogni giro faccio un saluto, una smorfia, un doppio bicipite quando passo dal "mio" gazebo. L´incitamento e i sorrisi mi ritemprano! Ci sono le spugne e i bicchieri d´acqua. Bagnarsi è la chiave della sopravvivenza. Mi accorgo abbastanza in fretta che in realtà è un momento affascinante: inserire il "pilota automatico" (in questo caso, un criceto!) ti porta a fare un tuffo nei pensieri e nelle sensazioni fisiche: l´appoggio del piede, il ginocchio che finalmente non fa male, il vento che a volte si alza pietoso a rinfrescarci, il profumo dell´erba che ci circonda... L´ora passa quasi senza momenti di noia, percorro solo poco più di 10km ma alla fine mi aspetta un bellissimo premio: una lunga doccia e una birra ghiacciata! Credo proprio che riproverò l´esperienza, scegliendo magari un roditore più veloce!
Fonte: Cristiana Cettuzzi