A Ponte a Moriano alla marcia degli alpini - Le foto
14-07-2013 11:39 - Report su marce ludiche e vari commenti
Domenica 14 luglio, quasi fossimo un manipolo di rivoluzionari parigini in trasferta, abbiamo dato l´assalto alla nostra Bastiglia, la Palmata di Ponte a Moriano.
Caldo, vacanze e sonni arretrati, hanno decimato il gruppo, ma i più intraprendenti guidati dal Maggini, son saliti in Garfagnana. Alpini, cappelli verdi e penne vetuste, barbe imbiancati e baffi folti. Alpini, personaggi da preistoria eppure ben radicati nel nostro cuore. Alpini, gli ultimi, dopo di loro, chissà chi porterà avanti tradizione e impegno, valori ormai sgretolati da questo mondo che soccombe al mordi e fuggi. Anche per questo valeva la pena salire fin quassù, perché il sentirsi parte di qualcosa è ben più importante degli edonismi personali.
Silvia, Andrea, Paola, Isabella, Luca, Maurizio e me, siamo partiti dalla piazza e subito l´impresa si è fatta ardua. La "pettata" non si è fatta attendere e il gruppo s´è frazionato, con la Isa balzata all´avanguardia come eroica famme parigina. Se la Cerutti lancia in resta c´è sparita dietro il primo tornante, la Grassini ha innestato la marcia da passista scalatrice e ha cominciato a macinare il dislivello. Noi dietro, fra sbuffi e moccoli e lo sguardo talvolta buttato verso l´alto, per vedere dove terminasse il supplizio e iniziasse l´agognata discesa. A portrae sollievo molti tratti in ombra per una salita dura ma avvincente. Se poco ossigeno arriva ai polmoni, meno ne tocca alla vista, ma la vallata dall´alto col Serchio che si snoda tra il verde lussurioso è cosa che si fa notare.
Dopo l´ultimo impietoso strappo, una chiesina, una fontana e una voce amica...Ragazzi, comincia la discesa !
A dire il vero il rientro ripido e sconnesso ha messo a dura prova nervi e muscoli, ma con qualche sacramento e molta attenzione, siamo al fine giunti a riveder le stelle. Ultimo tratto in saliscendi, con la mente ormai al meritato traguardo.
Temperatura giusta, e gradito cocomero ai ristori sempre presidiati da un baffuto alpino.
Abbiamo corso per il piacere di farlo, come sempre in compagnia, sudore ben speso, rassicurati dalle Penne Nere, seriose ed impettite.
Qui a fianco un po´ di foto di Maurizio...
Fonte: Sergio Costanzo
Caldo, vacanze e sonni arretrati, hanno decimato il gruppo, ma i più intraprendenti guidati dal Maggini, son saliti in Garfagnana. Alpini, cappelli verdi e penne vetuste, barbe imbiancati e baffi folti. Alpini, personaggi da preistoria eppure ben radicati nel nostro cuore. Alpini, gli ultimi, dopo di loro, chissà chi porterà avanti tradizione e impegno, valori ormai sgretolati da questo mondo che soccombe al mordi e fuggi. Anche per questo valeva la pena salire fin quassù, perché il sentirsi parte di qualcosa è ben più importante degli edonismi personali.
Silvia, Andrea, Paola, Isabella, Luca, Maurizio e me, siamo partiti dalla piazza e subito l´impresa si è fatta ardua. La "pettata" non si è fatta attendere e il gruppo s´è frazionato, con la Isa balzata all´avanguardia come eroica famme parigina. Se la Cerutti lancia in resta c´è sparita dietro il primo tornante, la Grassini ha innestato la marcia da passista scalatrice e ha cominciato a macinare il dislivello. Noi dietro, fra sbuffi e moccoli e lo sguardo talvolta buttato verso l´alto, per vedere dove terminasse il supplizio e iniziasse l´agognata discesa. A portrae sollievo molti tratti in ombra per una salita dura ma avvincente. Se poco ossigeno arriva ai polmoni, meno ne tocca alla vista, ma la vallata dall´alto col Serchio che si snoda tra il verde lussurioso è cosa che si fa notare.
Dopo l´ultimo impietoso strappo, una chiesina, una fontana e una voce amica...Ragazzi, comincia la discesa !
A dire il vero il rientro ripido e sconnesso ha messo a dura prova nervi e muscoli, ma con qualche sacramento e molta attenzione, siamo al fine giunti a riveder le stelle. Ultimo tratto in saliscendi, con la mente ormai al meritato traguardo.
Temperatura giusta, e gradito cocomero ai ristori sempre presidiati da un baffuto alpino.
Abbiamo corso per il piacere di farlo, come sempre in compagnia, sudore ben speso, rassicurati dalle Penne Nere, seriose ed impettite.
Qui a fianco un po´ di foto di Maurizio...
Fonte: Sergio Costanzo